Ma quanto fa risparmiare il condono? Fino a 12mila euro, secondo i commercialisti

24/10/2018 di Redazione

Quanto si risparmia con il condono previsto dal decreto legge fiscale allegato alla manovra finanziaria? Alcuni dati sono stati diffusi oggi dal Consiglio nazionale dei commercialisti. Ebbene, secondo i professionisti la sanatoria voluta dal governo M5S-Lega consentirà risparmi medi tra i 9mila e i 12mila euro l’anno. Le cifre sono relative ai contribuenti che fanno emergere redditi che non avevano dichiarato ai fini fiscali e previdenziali con la dichiarazione integrativa speciale al 20% prevista dall’articolo 9 del decreto fiscale.

Secondo i commercialisti con il condono risparmi medi tra 9mila e 12mila euro l’anno

Si tratta dei risparmi rispetto a quello che si sarebbe pagato dichiarando fin dall’inizio l’intero reddito oppure utilizzando lo strumento della dichiarazione integrativa ordinaria che a differenza di quella speciale non prevede alcuno sconto sulle imposte dovute. Secondo i calcoli del Consiglio nazionale, sulla base delle simulazioni effettuate, i risparmi possono arrivare anche a quadruplicarsi nel caso in cui le integrazioni vengano fatte per tutti e quattro gli anni di imposta potenzialmente interessati, dal 2013 al 2016, senza contare l’ulteriore vantaggio dell’azzeramento delle sanzioni amministrative che, con la dichiarazione integrativa ordinaria, sarebbero risultate comunque dovute.

I risultati sono emersi dopo un raffronto, per diversi livelli di reddito, tra quanto sarebbe stato pagato per Irpef, addizionali regionali e comunali, Irap e contributi previdenziali in caso di reddito dichiarato sin dal principio per intero e in caso di reddito dichiarato solo in parte e poi integrato con la dichiarazione integrativa speciale messa a punto nel decreto fiscale.

Il caso del risparmio più alto (pari a 11.978 euro in un anno e 47.910 per quattro anni) emerge dalla simulazione su un reddito di 100mila euro da dichiarare, di cui ne siano stati dichiarati 70mila euro e si fa l’integrativa per 30mila euro. Massimo Miani, il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti ha affermato: «Abbiamo elaborato alcuni esempi che applicano il limite complessivo dei 100mila euro considerando una volta sola lo stesso presupposto imponibile che viene fatto emergere per più imposte diverse». «Sarebbe infatti altamente irrazionale, prima ancora che ulteriormente restrittiva, l’applicazione del limite nel senso di moltiplicare un medesimo presupposto per il numero di ambiti impositivi per cui rileva contestualmente. Sul punto sarebbe comunque auspicabile un miglioramento del testo durante l’iter parlamentare per renderlo più chiaro».

Nei giorni scorsi il Consiglio nazionale dei commercialisti ha già spiegato che il condono favorirà i più ricchi, con un massimo vantaggio per i contribuenti con reddito di almeno 75mila euro.

(Foto di copertina generica di auto della Guardia di Finanza. Fonte: archivio Ansa)

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