Tria e la manovra che non si tocca. «Sappiamo che non siamo in linea con le regole Ue»

22/10/2018 di Redazione

Arriva la risposta dell’Italia alle osservazioni della Commissione europea sulla manovra. Il ministro dell’economia Giovanni Tria ribadisce che il posto dell’Italia è in Europa e nell’area euro, ma si sfora uguale.

Tria spiega che «il governo è cosciente di aver scelto un’impostazione della politica di bilancio non in linea con le norme applicative del patto di stabilità è crescita. E’ stata una decisione difficile ma necessaria alla luce del persistente ritardo nel recuperare i livelli di Pil pre crisi e delle drammatiche condizioni economiche in cui si trovano gli strati più svantaggiati della popolazione».
Il ministro mette davanti a sé due opzioni di scenario uno positivo e l’altro, decisamente meno. Partiamo da quello pessimista: se deficit e debito schizzeranno sarà il governo a intervenire per far rispettare gli obiettivi. se invece andrà tutto a meraviglia (gli economisti a Bruxelles, dubitano che sarà così) sarà Palazzo Chigi ad anticipare il rientro dallo sforamento indicato.

 

MANOVRA, LE REAZIONI

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: «Abbiamo ribadito nella lettera che è stata spedita poco fa che noi siamo assolutamente in Europa, vogliamo dialogare con le istituzioni Ue, vogliamo che quest’interlocuzione si svolga nello spirito di un dialogo costruttivo, non mettiamo in discussione i ruolo della commissione Ue. Già in questa lettera abbiamo spiegato perché l’abbiamo impostata in questi termini, abbiamo spiegato la direzione della nostra politica economica, gli obiettivi che intendiamo raggiungere. Ma siamo disponibili a metterci a un tavolo per proseguire una interlocuzione con la Commissione europea».

Matteo Salvini: «Stiamo rispondendo alla commissione Ue e in termini garbati, dialoganti e costruttive. Se ci sono proposte sono le benvenute ma è chiaro che la Manovra la fa il governo e i capisaldi non si toccano. Non recediamo di un millimetro. No, le manovre lacrime e sangue, spedite via fax da Bruxelles, che hanno massacrato gli italiani, con noi non funzionano. Non torniamo indietro di mezzo centimetro».

 

(foto ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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