Alla Leopolda Renzi ha lanciato una (contro)contromanovra alla contromanovra di Martina

20/10/2018 di Redazione

Venerdì 19 ottobre l’ex premier Matteo Renzi ha inaugurato la nona edizione della Leopolda, la kermesse dell’ex segretario del Pd che si tiene ogni anno a Firenze, intitolata ‘Ritorno al futuro‘.

Matteo Renzi, l’intervento alla Leopolda ‘Ritorno al futuro’

Durante il suo intervento di apertura, Renzi ha presentato una contromanovra, assistito dal suo ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Peccato che una contromanovra sia già stata presentata dall’attuale segretario dem Maurizio Martina.

A chi gliel’ha fatto notare, Renzi ha semplicemente risposto: «Qui ci sono un ex premier e un ex ministro che in una fase di grandissima incertezza provano a tranquillizzare i mercati».

La proposta dell’ex duo è strutturata su sei punti: deficit nel 2019 al 2,1%; recupero dei tagli all’ecobonus; eliminazione dell’imposta di registro; riapertura del progetto Casa Italia; cancellazione dell’Irap; assegno universale per i figli.

Padoan spaventa Leopolda: «Lo spread corre troppo veloce»

Anche Padoan ha voluto chiarire i contenuti del documento: «In questa nostra proposta ci sono pure grandezze macroeconomiche che hanno richiesto uno sforzo aggiuntivo. Preoccupa la velocità dello spread. E chi dice ‘vedremo cosa fare se arriviamo a 400’ è già finito».

Chiarito questo punto, Renzi ha tracciato un bilancio del governo giallo-verde: «Questi hanno un patto di ferro, non vanno a sbattere loro, ma il paese. Non rompono prima delle nomine, sfasciano il paese ma non la coalizione».

In un’intervista rilasciata a Fanpage, l’ex premier ha inoltre affermato di non sentirsi preoccupato dall’eventuale candidatura di Minniti: «Con tutto il rispetto per il Pd il paese sta andando a sbattere e rischia la recessione, davvero uno pensa che il problema sia scegliere tra Minniti e Richetti?».

La palla è poi passata all’ex ministro dell’Economia Padoan: «Se cadesse questo governo si aprirebbe lo scenario peggiore, perché la minaccia di elezioni tornerebbe a essere più temibile che in primavera e ci troveremmo con un partito senza una linea e senza segretario».

(Foto credits: Ansa)

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