Iva e tetto dei 100mila per ogni anno: perché il condono M5S-Lega è diventato una mega sanatoria

Da piccolo condono a mega sanatoria. Nel giro di poche ore è cambiata la percezione della pace fiscale alla quale il governo ha dato via libera tre giorni fa in Consiglio dei Ministri, con il decreto legge fiscale collegato alla legge di Bilancio. La misura per i contribuenti che non hanno saldato il loro conto con il Fisco ha allargato sempre più le maglie con l’aumento del numero delle imposte sanabili. Come spiega Repubblica (articolo di Roberto Petrini) ora è compresa anche l’Iva e spunta anche una soluzione per i capitali detenuti all’estero. Inoltre sale il tetto dell’imponibile.

 

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Il condono diventa mega sanatoria: c’è l’Iva e l’esclusione della punibilità per reati fiscali

Il punto cruciale del decreto fiscale è l’articolo 9. L’Iva condonabile si aggiunge alla lista che comprende anche Irpef e addizionali come Irpeg e Irap, imposte sostitutive, imposta sul valore degli immobili, contributi Inps e Inail. L’imposta valore aggiunto non può in teoria essere condonata, perché l’Europa lo impedisce. Ma – spiega Repubblica – è stato trovato l’escamotage di inserirla con un’imposta media del 20 per cento e con aliquota al 22 per cento nel caso non fosse determinabile.  Lo stesso articolo 9 prevede anche esclusioni di punibilità per i reati fiscali, come la dichiarazione fraudolenta, il riciclaggio e l’autoriciclaggio. Questo per favorire le adesioni al condono annullando i rischi dell’autodenuncia.

Il tetto oltre 100mila euro

Poi il tetto. La ‘dichiarazione integrativa’ consente ai contribuenti di mettersi in regola pagando il 20 percento del nuovo imponibile emerso e prevede due vincoli: non può emergere più del 30 percento di imponibile rispetto a quanto già dichiarato e questo 30 percento non può essere superiore a 100mila euro. Ma nel decreto fiscale, ancora all’articolo 9, si legge che il limite vale «per la singola imposta e periodo di imposta». Questo – conclude Repubblica – potrebbe moltiplicare il tetto facendolo salire a 200mila euro e oltre. Per quanto concerne l’aspetto del singolo periodo di imposta, in 5 anni, in teoria, sarà possibile condonare con un tetto di 100mila fino a quota 500mila euro.

(Foto di copertina da archivio Ansa: il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte con il ministro dell’Economia Giovanni Tria durante un dibattito alla Camera, 6 giugno 2018. Credit immagine: ANSA / ETTORE FERRARI)

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