Di Maio si è accorto che «hanno manipolato» il decreto fiscale

«Al Quirinale è arrivato un testo manipolato sul decreto fiscale. Domani presenterò una denuncia alla procura della Repubblica». Le parole – che sfiorano il grido d’allarme disperato di chi ha scoperto all’ultimo momento di essere stato raggirato – sono del vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Dal salotto di Porta a Porta, il leader del Movimento 5 Stelle si mostra una furia e annuncia provvedimenti mai visti prima nella storia della Repubblica.

Il decreto fiscale e la smentita del Quirinale

Del resto, si apre un vero e proprio mistero sull’iter del provvedimento, dal momento che l’ufficio stampa del Quirinale ha fatto sapere: «Al presidente della Repubblica Sergio Mattarella non è arrivato alcun testo relativo al decreto fiscale». Un comunicato che aggiunge una ulteriore nota grottesca a tutta la situazione.

La risposta di Di Maio dimostra ulteriormente la confusione che in queste ore sta vivendo il ministro dello Sviluppo Economico: «A me risulta sia arrivato al Colle, ma se così non fosse basta lo stralcio e non sarà nemmeno necessario riunire il consiglio dei ministri». Panico totale nel governo.

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Un’altra ‘manina’ sul decreto fiscale?

Un componente dell’esecutivo, in ogni caso, è pronto a denunciare alla procura un decreto che il consiglio dei ministri all’interno del quale lui stesso è presente ha licenziato. Oggetto del contendere è il decreto fiscale, quello che contiene, al giorno d’oggi, una sorta di scudo fiscale per i capitali all’estero e una non punibilità per chi evade.

Insomma, dopo che Di Maio si era battuto – e ne aveva fatto una cifra della sua esperienza politica – contro qualsiasi tipo di scudo fiscale e contro l’evasione, si ritrova a dover votare un decreto che prevede un provvedimento del genere. La manina, insomma, ha agito ancora. Così come era successo – questa era stata la denuncia di Di Maio – per il decreto dignità e per la perdita di migliaia di posti di lavoro.

La tensione M5S-Lega sul decreto fiscale, ma Di Maio rinnova la fiducia

«Non so se si tratta di una manina tecnica o di una manina politica – dice Di Maio, gettando un velo d’ombra persino sulla Lega, suo alleato al governo -, ma è certo che un decreto così non lo voto. Non è possibile che vada al Quirinale un testo manipolato: questo è un condono scudo fiscale come quello che faceva Renzi, io questo non lo faccio votare».

Il provvedimento rischia di far saltare i nervi all’interno dello stesso Movimento 5 Stelle. Di Maio, a parole, dice di non sospettare di Giancarlo Giorgetti, ma a questo punto è lecito aspettarsi una resa dei conti anche all’interno della maggioranza di governo. Come verrà ricomposta questa crisi? Ed è vero che a Di Maio la famosa ‘manina’ l’ha fatta un’altra volta sotto il naso? Per ora, il leader pentastellato conferma la fiducia all’intero governo. Ma le prossime ore si annunciano incandescenti.

FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI

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