Vinicio Marchioni torna all’Università: «L’unica guerra che conosco è quella contro l’ignoranza»

11/10/2018 di Enzo Boldi

Tornare a studiare per sconfiggere l’ignoranza che impera nel nostro Paese. È questo il motivo che ha spinto Vinicio Marchioni a iscriversi – nuovamente – all’università. Ha scelto la Facoltà di Lettere all’università romana di Tor Vergata, con l’indirizzo di studi che meglio ricalca la sua storia e la sua vita professionale: Beni culturali (archeologici, artistici, musicali e dello spettacolo).

LEGGI ANCHE > Natale a 5 Stelle: il cinepanettone quest’anno va su Netflix

L’attore romano, famoso – tra i tanti film a cui ha partecipato – per il suo personaggio de «Il Freddo» (Fabrizio Soleri) nella serie televisiva Romanzo Criminale, ha scelto a 43 anni di proseguire il suo percorso formativo spinto da una motivazione nobile che deve essere di insegnamento alle migliaia di giovani che credono nell’inutilità della Laurea e delle specializzazioni.

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

L’unica guerra che riconosco è quella contro l’ignoranza di questo paese. E la combatto anche così. In culo a chi ci ha voluto fare credere negli anni che le lauree sono inutili. Inutile è la violenza, inutile è la chiusura, inutile è un’esistenza senza domande. Chi vuole si tenga le proprie certezze (che poi magari fossero davvero frutto di un pensiero personale), io so di non sapere. E quindi studio. E studio nel mio settore, perché sono un professionista che lavora ai massimi livelli, nazionali ed internazionali, e quindi devo perfezionare la mia ricerca, i miei strumenti, le mie conoscenze in merito al mio mestiere. Si chiama specializzazione, negli altri paesi la rispettano, la pagano, la pretendono. Qui sembra che tutti possono fare tutto e niente ha più valore, in tutti i settori. Ecco, a sta cosa io non ci credo. Ma forse è anche per via dell’età. -42 crediti alla Laurea.

Un post condiviso da Vinicio Marchioni (@vinicio_marchioni) in data:

Vinicio Marchioni e la guerra contro l’ignoranza

«In culo a chi ci ha voluto fare credere negli anni che le lauree sono inutili – ha scritto sul suo profilo Instagram a corredo della foto del suo libretto universitario -. Inutile è la violenza, inutile è la chiusura, inutile è un’esistenza senza domande. Chi vuole si tenga le proprie certezze (che poi magari fossero davvero frutto di un pensiero personale), io so di non sapere. E quindi studio».

«Qui sembra che tutti possono fare tutto e niente ha più valore, in tutti i settori»

Alla sua laurea mancano solo 42 crediti. La sua prima iscrizione all’Università, infatti, risale agli anni post diploma, ma il suo percorso è stato interrotto dagli impegni teatrali. Fino a qualche giorno fa. Ora è arrivato il momento di portare avanti la sua battaglia: «L’unica guerra che riconosco è quella contro l’ignoranza di questo paese. E la combatto anche così». Poi il suo sfogo contro l’idea diffusa in Italia delle specializzazioni nei propri settori: «Si chiama specializzazione, negli altri paesi la rispettano, la pagano, la pretendono. Qui sembra che tutti possono fare tutto e niente ha più valore, in tutti i settori. Ecco, a sta cosa io non ci credo».

(foto di copertina da Instagram)

Share this article