Josepha, altro che smalto sulle unghie: «Oggi comincio a muovere i primi passi»

11/10/2018 di Redazione

L’avevano presa di mira, le avevano detto di tutto, avevano messo in dubbio il fatto che fosse stata salvata da una ong. Oggi, Josepha torna a parlare e lo fa attraverso un contatto comunicativo con Avvenire. Nei giorni immediatamente successivi al suo salvataggio, dopo il naufragio nel Mediterraneo del 16 luglio 2018, era stata accusata di avere le unghie smaltate. E, di conseguenza, dell’impossibilità di essere stata in mare per così tanto tempo, un giorno e una notte.

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Josepha: «Ora inizio a muovere i primi passi»

La storia di Josepha e dei tre mesi, ormai, successivi al suo salvataggio racconta di un malessere vero e complesso, proprio di chi è arrivato a un passo piccolo così dalla morte. La donna è stata ritrovata dalla Open Arms (che a bordo aveva il campione NBA di basket Marc Gasol e il deputato di Liberi e Uguali Erasmo Palazzotto) insieme ai due cadaveri di un’altra donna e di un bambino. Sulle cause di quel naufragio, le autorità spagnole stanno indagando in gran segreto, per far emergere eventuali responsabilità da parte della guardia costiera libica, accusata di omissione di soccorso.

La preghiera di Josepha in mare e la richiesta di un miracolo

«Sto meglio – dice Josepha ad Avvenire attraverso un messaggio vocale su WhatsApp -. Ringrazio tutti: oggi inizio a muovere i primi passi». Questo, ovviamente, per sottolineare quanto il percorso di riabilitazione sia stato duro e quanto fossero offensive le accuse che le erano state mosse nei giorni immediatamente successivi al naufragio.

La donna, che adesso ha i capelli che tendono al bianco – diventati di questo colore nel giro di tre mesi – ha voluto raccontare anche degli ultimi istanti in mare di cui ha memoria. Josepha ricorda di aver cantato e di aver fatto una preghiera alla Madonna: «Ho invocato la Vergine del Mare – ha detto Josepha -. Le ho detto: ‘Mamma, tu sei mia madre, sei la Stella del Mare e qui siamo solo io e te. Fa’ un miracolo e vieni qui a trovarmi».

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