L’ambasciatrice Usa all’Onu Nikki Haley si è dimessa

L’ambasciatrice Usa all’Onu Nikky Haley ha oggi consegnato le dimissioni dal suo ruolo al presidente Donald Trump, che le ha accettate. Una decisione che la donna aveva già preannunciato al presidente qualche mese fa e di cui avevano discusso durante un incontro la scorsa settimana.

Dimissioni ambasciatrice Usa all’Onu, Trump «Nikky Haley è stata fantastica e glamour»

«Sei mesi fa Nikki Haley ha detto che voleva un break, che verso fine anno voleva prendersi un po’ di tempo libero» ha dichiarato alla stampa Donald Trump, aggiungendo «odio perderla ma spero che tornerà ad un certo punto». Trump ha aggiunto che Haley nel suo ruolo «è stata fantastica» mentre lei dal canto suo, ha spiegato che lavorare come ambasciatrice al Palazzo di Vetro è stato «un grande onore». Il presidente ha poi aggiunto che «Nikki Haley ha fatto diventare la posizione di ambasciatore Usa all’Onu più glamour e più importante, sicuramente molto più di quanto lo fosse due anni fa».

Dimissioni ambasciatrice Usa all’Onu, «voglio una pausa»

Non sono trapelati i motivi dietro le dimissioni: stando alle dichiarazioni fatte da Haley e Trump, si tratterebbe di un desiderio di prendersi una pausa, e nulla più.«Non ho deciso nulla su cosa faro» ha dichiarato l’ambasciatrice dallo studio Ovale, aggiungendo che «Non ci sono ragioni personali, ma bisogna capire quando è il momento di lasciare e consentire una rotazione nell’amministrazione», spiegando che vuole soltanto «prendersi una pausa». Nikky Haley ha comunque confermato che non c’è da parte sua intenzione a candidarsi nel 2020, ma che anzi sosterrà Trump nella sua campagna. L’ex governatrice del South Carolina era stata confermata già dopo 4 giorni dall’insediamento del Tycoon, ed era considerata una grande sostenitrice del presidente, nonostante in molti occasioni avesse mostrato un pensiero divergente. I due avevano avuto discussioni su temi come le sanzioni contro la Russia, che secondo l’ambasciatrice dovrebbero essere più pesanti, così come la condanna ai suprematisti bianchi dopo la sparatoria di Charlottesville. Nikky Haley ha però riconfermato la sua lealtà al presidente, pur non essendo stata sua sostenitrice fin dall’inizio, quando il New York Times ha pubblicato un articolo anonimo, che denunciava una “resistenza interna” all’amministrazione. In quell’occasione, Haley scrisse un editoriale per il Washington Post scrivendo: «Non sono sempre d’accordo con il presidente. Quando c’è disaccordo c’è un nodo giusto e un modo sbagliato per affrontarlo. Io alzo il telefono, lo chiamo o lo incontro di persona».

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Secondo alcuni media americani però, le tempistiche raccontano un’altra storia. Dietro alle sue dimissioni ci sarebbe una indagine a suo carico avviata da Crew, l’ente che vigila sulla responsabilità etica dei politici a Washington. L’ex governatrice avrebbe accettato sette viaggi di lusso, in alcuni dei quali era compreso anche il marito. Pur non muovendo nessun tipo di accusa formale, l’ente ha dichiarati che « l’ambasciatore Haley avrebbe dovuto essere consapevole delle preoccupazioni di tipo etico che avrebbe destato per aver accettato tali benefit in un periodo in cui molti colleghi sono stati ripresi per aver addebitato ai contribuenti voli personali»

Dimissioni ambasciatrice Usa all’Onu, Ivanka tra le possibili nuove candidate

Le dimissioni saranno effettive a fine anno, ma già nelle prossime 2-3 settimane, rassicura Trump, verrà nominato il successore di Haley. Tra i papabili candidati c’è anche la figlia Ivanka Trump, che su Twitter ha commentato le dimissioni scrivendo «Haley ha servito l’America con dignità e distinzione. È un’audace riformatrice ed è stata un’instancabile sostenitrice della verità, del realismo di principio e dell’integrità all’interno dell’Onu». Ivanka si era più volte espressa anche a favore del marito di Haley Jared Kushner. Oltre alla figlia del Tycoon, anche Dina Powell parrebbe in prima linea per raccogliere l’incarico, insieme all’ambasciatore Usa in Germania Richard Grenell individuato come possibile sostituto dai media Americani.

(Credit Image: © White House/ZUMA Wire/ZUMAPRESS.com)

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