Il Consiglio Nazionale della Svizzera ha adottato una revisione del Codice Penale, trasformando omofobia e transfobia in reati perseguibili.
Fino ad oggi lo Stato poteva intervenire soltanto in merito a affermazioni e atti che ledono la persona in virtù della sua appartenenza all’etnia, alla religione o al colore della pelle. Adesso anche le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere verranno perseguite d’ufficio, al pari dei reati di razzismo, e potrebbero essere punibili con il carcere fino a 3 anni. La decisione del Consiglio nazionale è passata con 118 voti a favore e 60 contrari, tra cui i rappresentati dei partiti cattolici.
Dietro la proposta c’è il consigliere socialista Mathias Reynard, che subito dopo il risultato ha condiviso la sua soddisfazione dichiarando che «l’omofobia non è un’opinione. È un crimine, e questa vittoria manda un messaggio forte all’esterno».
Victoire ! Par 118 contre 60 et 5 abstentions, le Conseil national accepte mon initiative parlementaire contre l'homophobie et la transphobie! Un magnifique succès pour les droits humains! Réponse finale en décembre au Conseil des États. #LGBT 🏳️🌈🇨🇭
— Mathias Reynard (@MathiasReynard) September 25, 2018
Il politico socialista 31enne ed eterosessuale ha aggiunto che «un ragazzo omosessuale su 5 tenta il suicidio prima di compiere i 20 anni» e in un’intervista con Shortlist ha raccontato che ha proposto questa legge «dopo aver ascoltato i racconti di molti amici che sono stati vittime di attacchi omofobici». «Per me è una questione di diritti umani» ha aggiunto Reynard, spiegando che «ora il Senato svizzero deve accettare la mia proposta a dicembre, ma ci sarà molto più lavoro da fare in termini di educazione delle persone e raccolta di più dati sulla discriminazione e la violenza omofobica e transfobica».La decisione finale infatti spetterà alla Camera alta, il Consiglio degli Stati, che discuterà la nuova normativa: la speranza è venga confermata.
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(Credits immagine: ANSA/FABIO FRUSTACI)