Se vuoi prenderti la cresima, devi fare la raccolta dei bollini

02/10/2018 di Redazione

La «tessera fedeltà a Gesù» è l’ultima trovata di don Angelo Fontana, parroco di Lurate Caccivio, comune in provincia di Como. Consiste – né più e né meno – in quella che sembra essere una vera e propria raccolta punti, con tanto di bollini da accumulare per raggiungere un premio. Il premio, alla fine, si chiama cresima. Uno dei sette sacramenti, insomma, si ottiene attraverso un sistema a metà tra il gioco dell’oca e la tessera del supermercato.

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Raccolta bollini cresima, l’idea di Don Angelo

Funziona così: al termine di ogni messa o di ogni lezione di catechismo, i ragazzini devono presentare al parroco o alle catechiste la tesserina, con tanto di caselle di presenza. Se non si ottengono almeno i 2/3 dei bollini o delle spunte, il ragazzino non può assolutamente avere accesso al sacramento al termine dell’anno.

Ma il commento di don Angelo è piuttosto lineare e vuole evitare a tutti i costi la polemica: «Questa tessera è un po’ birichina – riporta il sito di Repubblica.it -, nel senso che dai bambini è vista come un gioco, ma fa arrabbiare i genitori. In realtà vuole essere uno strumento per far comprendere agli adulti che i figli possono fare un autentico cammino di fede solo se loro li accompagnano, rendendo ancor più credibile e quindi rafforzando il lavoro fatto da sacerdoti e catechisti».

Le critiche della comunità di Lurate sulla tessera per la cresima

La polemica si è diffusa – effettivamente tra gli adulti – sulla pagina Facebook Sei di Lurate se, dove si accusa il parroco di essere estremista o di non prendere in considerazione altre ipotesi come, ad esempio, la frequenza della messa una tantum in un’altra parrocchia. Per quanto riguarda la regola dei 2/3 delle presenze, tuttavia, don Angelo si smarca: si tratta, infatti, di una regola imposta dalla diocesi. La tessera per la «raccolta punti fedeltà a Gesù» non fa altro che prenderne atto.

[Foto da account Facebook Salginho Stefano]

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