Il M5S vuole sorteggiare i membri del Csm

29/09/2018 di Redazione

Beppe Grillo lo scorso giugno dal suo blog ha lanciato un’idea davvero singolare per la scelta di deputati e senatori della Repubblica: il sorteggio. «Selezioniamo le persone a sorte e le mettiamo in parlamento», scriveva il fondatore del Movimento 5 Stelle. «Sembra assurdo, ma – spiegava – pensateci un attimo. La selezione dovrebbe essere equa e rappresentativa del Paese. Il 50% sarebbero donne. Molti sarebbero giovani, alcuni vecchi, altri ricchi, ma la maggior parte di loro sarebbero gente comune. Sarebbe un microcosmo della società». Niente elezioni, quindi. Niente candidature e niente seggi.

Il capogruppo M5S Giarrusso: «Introdurre un sistema misto di elezione e sorteggio dei membri del Csm»

Ma il comico genovese non dev’essere l’unico dalle parti dei pentastellati a gradire il sorteggio per selezionare gli uomini e le donne delle istituzioni. E qualcuno pensa anche di sorteggiare i membri del Csm. La nuova proposta (dopo la polemica per l’elezione alla vicepresidenza del Consiglio superiore della magistratura di David Ermini, ex deputato del Partito democratico, di cui è stato anche responsabile Giustizia) arriva direttamente dal capogruppo M5S in commissione Giustizia al Senato, Mario Michele Giarrusso. Parlando al quotidiano Il Foglio il senatore ha affermato: «Le correnti sono il male della magistratura e danneggiano l’efficienza della macchina giudiziaria. Sono soltanto delle lobby. Potere per il potere. Bisogna farle sparire. Interverremo per legge. Non c’è alcun dubbio. È arrivato il momento. La misura è colma». Secondo Giarrusso è possibile «disarticolare le correnti della magistratura organizzata introducendo un meccanismo misto di elezione e sorteggio dei membri del Csm».

«Si procederà – ha detto ancora il senatore M5S – prima all’elezione di un’ampia platea di candidati, scelti dai magistrati, e poi si procederà a sorteggiare i membri effettivi. Il risultato è garantito», ha detto Giarrusso. «Niente più giochetti e scambi di nomenclatura politica nella scelta degli incarichi direttivi negli uffici giudiziari, che sono il più grande scandalo che ammorba il sistema». Per Giarrusso «l’elezione di Ermini è stata soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E ha reso evidente un problema già noto». «I magistrati hanno giocato una partita politica e hanno eletto un vicepresidente schierato. È indegno». Sulla similitudine con quanto detto in passato da Silvio Berlusconi sulle correnti della magistratura, «di Berlusconi si può dire tutto il male possibile tranne che sia uno stupido», ha commentato Giarrusso.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / GIUSEPPE LAMI)

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