Il grinder dei Bowland ad XFactor e gli altri oggetti con cui creare musica

La quarta puntata delle auditions di X Factor ha registrato un successone. Tra le esibizioni che più hanno colpito il pubblico e i giudici c’è quella dei Bowland, un trio di 2 ragazzi e una ragazza di Teheran, che ora vivono a Firenze. Hanno portato una sensuale versione di Get Busy di Sean Paul, utilizzando uno strumento “inusuale”. Il tastierista infatti utilizza un grinder per ottenere un suono metallico e ritmato.

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Si tratta di un macina erba ed è composto da due parti con all’interno dei dentini: quando le due metà vengono fatte ruotare, macina la marijuana. I Bowland invece l’hanno usato (anche) per il suono. C’è chi li ha definiti geniali e innovativi, ma è anche vero che con un po’ di creatività e un buon orecchio, è possibile creare musica con gli oggetti di uso quotidiano. Dati per scontato i coperchi e le bacchette cinesi sul bordo del tavolo, ne abbiamo selezionati alcuni, con tanto di band da cui prendere ispirazione.

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La verdura

Giocare con il cibo si può, se è per creare musica. Basta guardare le esibizioni della Vegetable Orchestra, una ensemble di dieci musicisti viennesi che invece degli strumenti suonano verdure. Le carote vengono traforate e suonano come flauti, le zucche diventano percussioni, le melanzane invece vengono usate come nacchere e i macelli di fagiolo diventano un’alternativa vegana alle puntine da disco.  E se ci si intende un po’ anche di elettricità, con una zucchina e due forchette si può creare un suono degno di uno dei migliori successi di Skrillex: sembra un vero e proprio sintetizzatore, ascoltare per credere. Unico problema: la verdura rischia di andare a male, meglio controllare prima di fare un concerto.

Il righello, il phon e lo spazzolino

Bisogna stendere un righello di plastica su una superficie, banalmente un tavolino, lasciandolo sporgere per una parte’. Facendo pressione a mo’ di leva sul lato che sporge si ottiene una vibrazione simile a quelle ottenute con un sintetizzatore – senza esagerare, che poi si rompe. Un po’ come quando dopo aver bevuto il caffè si continua a giocare con il cucchiaino di plastica trasparente facendolo vibrare tra i denti , facendo innervosire il compagno d’ufficio. Per i più scettici, basta prendere lezioni dai Bamboo (sentirete il righello dopo 29 secondi dall’inizio), che nel loro brano Supertechno mostrano anche le inaspettate capacità musicale di phon, spazzolini, tubi e minipimer.

La bicicletta

Si possono suonare i raggi delle ruote, il manubrio e i pedali. Certo, il risultato sono più suoni da avanguardia artistica che musica, ma l’importante è dare spazio alla libera espressione, come sottolinea un giovanissimo Frank Zappa nell’estratto di una puntata dello Steve Allen Show del 1963.

Il tamburo e i bicchieri con l’acqua, i fogli di carta

Restano i classici trucchetti imparati a scuola da bambini. Uno è il tamburo ad acqua: basta prendere una ciotola e riempirla d’acqua, e farci galleggiare un’altra ciotola “rovesciata” per ottenere il suono di un tamburo. Battendo la ciotola ovale galleggiante, il suono si propaga nell’acqua dandogli profondità e risonanza. Sempre servendosi dei liquidi, si riempiono dei bicchieri a diversi livelli. Si fanno poi scorrere i polpastrelli bagnati sul bordo del calice e si otterrà un fischio di diversa intensità. Se non ci si vuole bagnare, basta giocare con la carta. I fogli possono essere venire stropicciati, accartocciati o strappati, per ottenere non soltanto ottimi suoni di sottofondo, ma anche una simpatica versione di “We Will rock you” dei Queen.

L’app che trasforma tutti i suoni

Per chi è più nerd che musicista, c’è Mooges, un’app creata da Bruno Zamborlin che, abbina un sensore in grado di individuare e analizzare le vibrazione prodotte quando si “suona” un qualsiasi oggetto. Le proprietà acustiche dell’oggetto vengono trasformate e reinventate, permettendo di creare musica davvero con qualsiasi cosa si abbia intorno: dalla monetina sul tavolo fino alla transenna per strada. Parola del duo elettronico londinese Plaid, che ha girato uno degli spot dell’app.

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(credits immagine: foto postata su Twitter da @SuperSpe)

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