«Serena Mollicone è stata uccisa in caserma»

28/09/2018 di Redazione

Un cold case, fatto di depistaggi, errori giudiziari e tante incertezze. È stato questo il risultato di 17 anni di indagini sull’omicidio brutale della diciottenne Serena Mollicone, trovata morta in un boschetto della Ciociaria, in provincia di Frosinone, con un sacchetto di plastica legato intorno alla testa. La giovane età della ragazza, l’assenza di un particolare movente, voci e dicerie di paese hanno fatto sì che non si potesse mai arrivare alla verità dei fatti.

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Serena Mollicone, la storia infinita del delitto di Arce

Il delitto di Arce non è mai stato chiarito nelle sue dinamiche. La ragazza frequentava il liceo psico-pedagogico del paese in provincia di Frosinone e, secondo una delle tante versioni, si era recata in caserma per denunciare alcuni aspetti oscuri avvenuti in paese. L’ultima perizia effettuata sul suo corpo confermerebbe che la ragazza sia stata uccisa proprio all’interno di quella caserma.

All’interno del suo corpo, infatti, sono state trovate delle schegge appartenenti alla porta dell’appartamento della caserma e delle rimanenze di vernice di una caldaia presente sempre nel medesimo appartamento. Per questo motivo, il comandante dei carabinieri di Arce Franco Mottola, la moglie e il figlio risultano indagati con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Le ultime ricostruzioni sulla morte di Serena Mollicone

Nella vicenda del delitto di Serena Mollicone non si è mai risalito a un responsabile, almeno fino a questo momento. Per la sua morte fu indagato (e sottoposto a una lunga carcerazione) anche Carmine Belli, il carrozziere di Arce che, secondo un biglietto, si sarebbe dovuto incontrare con la giovane ragazza che stava preparando la sua tesina per la maturità nel giorno del delitto. In Cassazione fu assolto in via definitiva. Probabilmente, il suo nome fu fatto per depistare le indagini.

In base all’ultima ricostruzione sul delitto di Arce, Serena Mollicone sarebbe stata tramortita all’interno della caserma: soltanto in un secondo momento, quando il suo corpo è stato trasportato nel bosco in cui è stato ritrovato, ci si accorse che era ancora viva. A quel punto, venne soffocata con il sacchetto di plastica.

Nella vicenda non va dimenticata la morte di Santino Tuzi, persona informata sui fatti, che alla vigilia della sua deposizione nell’ambito del processo fu trovato morto (un suicidio dalle dubbie modalità) nella sua Fiat Marea. Serena Mollicone e i suoi familiari hanno bisogno di giustizia.

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