L’ex calciatore Legrottaglie si scaglia contro il «Gender X»

Forse sarà ricordato più per essere uno dei cosiddetti «Atleti di Cristo» che per le sue prestazioni in campo. Nicola Legrottaglie, ex calciatore di Juventus, Chievo e Siena, torna a far parlare di sé per il suo parere sulla decisione presa da New York di riconoscere il terzo genere, il Gender X, nei certificati di nascita. Il pugliese, il cui ultimo ricordo si ha sulla panchina del Sant’Elia di Cagliari, nel ruolo di vice allenatore del (poi) esonerato Massimo Rastelli, paragona la scelta americana a una schedina.

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«1 X 2. Giochiamoci la tripla. Non sulla schedina, ma sui certificati, per definire il sesso: maschio femmina o X», scrive Nicola Legrottaglie sul suo profilo Facebook. Il lunghissimo post si scaglia contro quanto è stato deciso a grande maggioranza dal City Council di New York, con il provvedimento che permette ai genitori di non registrare il genere sessuale dei propri figli, lasciando poi a loro – quando saranno più grandi – di decidere autonomamente.

Nicola Legrottaglie contro il Gender X

«Per chi rifiuta le etichette (maschio o femmina), perché è così importante averne una (X)? Vogliamo illuderci di avere più potere della natura?». Queste sono le domande che i pone Nicola Legrottaglie, richiamando l’attenzione sulla non necessità, secondo lui, di questa distinzione innaturale. E paragona la voce X ad altri aspetti della vita, come quelli sulle carte d’identità: «Celibe o coniugato? X. Ho una compagna solo nei giorni pari. Con o senza prole? X. Ho un figlio, ma aspetto la pagella per decidere se tenerlo».

Nicola Legrottaglie, l’atleta di Cristo che rifiuta l’amore con la X

Infine, l’ex-calciatore e ora allenatore – senza troppe fortune – ha spiegato come l’amore non preveda la lettera X, ritenendo innaturale, immorale e contraria ai dettami del Vangelo, la scelta di aggiungere un terzo genere, evocando immagini di biblica memoria: «A proposito di Dio. Non tutti ci credono, ma, a quanto pare, molti pensano di poterLo sostituire, di rifiutarne l’Amore con una X. Come è successo duemila anni fa, però, non basta. Non basta metterci una croce sopra».

(foto di copertina: ANSA/FLAVIO LO SCALZO)

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