L’estremo tentativo di Travaglio con i 5 Stelle: «Studiate e parlate poco, non serve urlare come fa Salvini»

Da qualche tempo a questa parte, il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio è molto critico con il Movimento 5 Stelle, colpevole di aver lasciato troppo spazio alla politica urlata e da campagna elettorale permanente di Matteo Salvini. Non c’è più il contratto di governo al centro dell’agenda politica, ma le esternazioni sui social network del leader della Lega, vicepremier e ministro dell’Interno.

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Travaglio invito ai 5 Stelle per evitare di farsi staccare da Salvini

I sondaggi premiano Salvini, dato ben oltre il 30% dall’ultima rilevazione resa pubblica dal Tg La7 di Enrico Mentana. I voti sono stati rosicchiati a Forza Italia e, ovviamente, al Movimento 5 Stelle in misura più o meno uguale. Insomma, ai risultati scadenti ottenuti dal ministro dell’Interno non corrisponde una diretta proporzionalità con i voti persi. Anzi, l’incremento è dovuto proprio a questa stagione di campagna elettorale permanente.

Tuttavia, questo sistema ricorda da molto vicino quello utilizzato da Silvio Berlusconi nel ventennio del suo massimo splendore, secondo Travaglio. Gli elettori «creduloni» di Salvini abboccano a tutto e gli perdonano tutto. Pertanto, le sue urla sui social netowrk sono spesso più efficaci dei decreti legge o delle inziative amministrative ordinarie di un governo il cui capo, Giuseppe Conte, è sempre più silenzioso.

Travaglio invito ai 5 Stelle: «Studiate»

Inevitabile, dunque, l’appello di Travaglio al Movimento 5 Stelle che, molto spesso, rappresenta il partito di riferimento dei lettori del Fatto Quotidiano. «Studiate – scrive nel suo editoriale di oggi -, parlate poco e ottenete risultati: vedi mai che, alla lunga, anche il paese dei creduloni e dei cazzari torni a premiare i fatti al posto delle ciance».

FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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