Mette acido nella bottiglietta d’acqua del collega e tenta di avvelenarlo: arrestata

29/08/2018 di Enzo Boldi

Una donna è stata arrestata questa mattina a Milano con l’accusa di tentato avvelenamento. L’impiegata 52enne avrebbe riempito la bottiglietta d’acqua di un suo collega con dell’acido cloridrico. L’uomo, un 41enne che lavorava con lei negli uffici dell’Eni di San Donato Milanese, dopo aver bevuto ha avvertito immediatamente un forte bruciore in bocca e non ha ingerito il liquido ed è stato ricoverato in ospedale. Per lui, fortunatamente, una prognosi di soli 3 giorni. La donna è stata arrestata e denunciata.

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La vittima, un 41enne dipendente dell’Eni, ha raccontato ai carabinieri della stazione di San Giuliano di aver ricevuto nelle settimane scorse diverse molestie telefoniche da un numero sconosciuto. Le prime indagini hanno immediatamente ristretto il cerchio attorno alla sua collega che già in passato era stata sospettata per aver imbrattato auto e porta di un’altra dipendente dell’Eni di San Donato. La donna ora rischia grosso dato che le è stato contestato il reato di tentato omicidio oltre a quello di atti persecutori.

Nella borsa della donna una bottiglietta di acido cloridrico e una siringa

Gli investigatori, in collaborazione con la stessa azienda, sono riusciti a scoprire l’utenza da cui erano partite le telefonate moleste nei confronti dei due colleghi della donna. Nella borsa lasciata sulla sua scrivania, hanno trovato una bottiglietta con all’interno l’acido cloridrico con cui aveva tentato di avvelenare l’uomo e la siringa con cui ha iniettato la sostanza tossica, incolore e inodore nella bottiglietta d’acqua. La 52enne ha negato qualsiasi suo coinvolgimento in questa faccenda, ma i carabinieri che hanno perquisito la sua abitazione hanno trovato delle prove schiaccianti.

L’acido probabilmente acquistato su internet

Nel suo appartamento sono state trovate delle bombolette spray, ma non solo. Dall’analisi del suo telefono, sono emerse ricerche in Internet su come acquistare acido solforico e sostanze simili. Oltretutto, sul tavolo di casa sua c’erano anche degli appunti scritti a mano sull’utilizzo di sostanze caustiche.

(foto di copertina: FILIPPO MONTEFORTE / ANSA-ARCHIVIO)

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