il Re del Brunello di Montalcino indagato per reati tributari:« un giro finalizzato a pagare meno tasse»

L’indagine per reati tributari aperta dal procuratore capo Salvatore Vitello con Niccolò Ludovici vuole accertare la presenza di «un giro di fatture tra società finalizzato a pagare meno tasse». Nell’occhio del ciclone è Jacopo Biondi Santi, il cui nome era stato tenuto segreto ma è trapelato dopo poche ore.

 

Re del Brunello sotto inchiesta, analizzata la joint venture con i francesi

All’indagato sono stati sequestrati terreni, immobili e beni mobili per un valore totale che ammonta a 4,8 milioni di euro. Lo riporta La Nazione, secondo cui le indagini andavano avanti da anni. «L’inchiesta dura da tempo – afferma al quotidiano l’avvocato Enrico De Martino, legale dell’imprenditore –  La controversia verte su una diversa interpretazione delle norme che regolano le fatture e le transazioni commerciali. L’accordo con i francesi non ha nulla a che vedere con questa inchiesta. Siamo fiduciosi, per noi non si prefigura nessun tipo di reato».  Jacopo Biondi Santi, figlio di Franco, è stato protagonista di molte battaglie ambientali a Montalcino e a Scansano, e il suo nome ha mantenuto, per la seta generazione, il marchio in tutto il mondo all’interno della famiglia, creando legami importanti sia nel mondo dell’economia che dell’eccellenza vinicola italiana nel mondo. ica

Il riferimento è alla maxi operazione che Biondi Santi aveva concluso lo scorso anno con la famiglia la Descours, alla guida di Epi Group. Il gruppo francese è proprietario di marchi estremamente noti nel settore del vino e dello champagne, come lo Charles Heidsieck. L’alleanza faceva entrare gli investitori stranieri con una joint venture che superava i 100 m milioni di euro.

(credits immagine copertina ANSA / ALBERTO COLUSSO/BOLZONI)

 

 

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