Ora i No Gronda si sentono traditi da Di Maio

18/08/2018 di Redazione

A Genova il comitato No Gronda ha da sempre rappresentato per il Movimento 5 Stelle un sotto boso di consensi e un laboratorio politico per l’ala movimentista del grillismo.

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Preoccupazione No Gronda per parole Di Maio

La tragedia di Genova ha riaperto il dibattito sul progetto autostradale della Gronda, che dovrebbe partitre nel 2019 con licenza esclusiva ai Benetton fino al 2042.

Il progetto della Gronda è bandito e partirà“, sono state queste le parole che hanno fatto scattare più di un campanello d’allarme all’interno degli oppositori all’anello autostradale.

Matteo Pucciarelli per Repubblica ne ha riportato i malumori:

Per anni il comitato No Gronda è stato l’incubatore del M5S a Genova e in Liguria. Nel 2012 per poco non mandò al ballottaggio l’allora candidato sindaco del Movimento, Paolo Putti. Altri tempi. “All’orizzonte si profila un altro rimangiarsi la parola”, dice Davide Ghiglione, attivista contro la costruzione della bretella autostradale. “Se vai al governo con la Lega, cosa ti aspetti?”, gli fa eco Egio Spineto che, con i suoi compagni contrari al Terzo Valico, in questi anni ha condiviso mille lotte con i genovesi. Sulla piazza ligure l’accoppiata era inscindibile: Terzo Valico e Gronda, unico fronte, con dentro 5 Stelle, ambientalisti e sinistra radicale. “Noi comunque non guardiamo al partito ma al risultato finale”, spiega invece il verde Angelo Spanò, anche lui nel comitato.

La partita dei 5 Stelle si gioca dunque su due lati. Il primo verte sugli interessi di governo, incassa il sostegno del presidente della Liguria Giovanni Toti (“l’apertura di Di Maio è un buon segnale”) e continua a rimandare il problema con l’analisi dei costi-benefici. Il secondo continua a volere restare un riferimento per l’attivismo politico più spinto. Non a caso sono arrivate le parole della consigliera regionale Alice Salvatore: “Con il crollo del ponte Morandi la Gronda è doppiamente inutile, perché ad esso si raccordava. Eravamo contrari e continuiamo a esserlo, l’analisi costi-benefici dimostrerà le bontà delle nostri ragioni“.

(Foto credits: Ansa)

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