Un 19enne e due minorenni di Aprilia hanno sparato a un camerunense

16/08/2018 di Redazione

Continua l’atroce tiro al bersaglio nei confronti degli stranieri. Anche la giornata di Ferragosto può essere inserita nel lunghissimo elenco delle aggressioni di questo genere ai danni di migranti o di persone che hanno un diverso colore della pelle. L’ultimo episodio si è verificato nella giornata di ieri ad Aprilia, in provincia di Latina.

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Camerunense ferito Aprilia, tre persone denunciate: due minorenni

Un diciannovenne e due minorenni sono stati denunciati dalle autorità per lesioni aggravate, dopo aver colpito con un colpo d’arma da fuoco esploso da una finestra un camerunense di passaggio. I carabinieri sono risaliti ai responsabili dopo aver effettuato delle perquisizioni nelle loro abitazioni.

Secondo la prima versione dei fatti – in verità molto comune rispetto ad altri casi simili verificatisi in passato – i tre giovani stavano testando un fucile ad aria compressa di libera vendita. Uno dei colpi esplosi avrebbe ferito l’uomo originario del Camerun.

Quest’ultimo ha chiesto aiuto entrando in un’attività commerciale. Soltanto all’arrivo dei carabinieri ha indicato loro la zona dalla quale, secondo le sue indicazioni, sarebbero potuti partire gli spari. L’uomo è stato raggiunto da un colpo al piede esploso da un piccolo proiettile di piombo: il colpo gli ha causato una lesione al piede considerata guaribile in cinque giorni.

Camerunense ferito Aprilia, i precedenti

Il 18 luglio scorso, a poca distanza da Aprilia a Latina, si è verificato un episodio del tutto simile: tre 23enni della zona erano stati denunciati con l’accusa di lesioni con finalità di discriminazione razziale per aver esploso dei colpi di arma da fuoco contro due nigeriani richiedenti protezione internazionale, mentre stavano aspettando l’arrivo di un pullman a Latina Scalo.

Ancor prima, un uomo di Roma aveva colpito, sempre con un fucile ad aria compressa, una piccola bambina Rom che, per un certo periodo di tempo, è stata anche in pericolo di vita. Anche in questo caso, l’uomo si era difeso sostenendo la tesi del colpo partito accidentalmente.

FOTO di repertorio: ANSA/ STRINGER

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