Scontrino caro a piazza San Marco, dopo il conto salato arrivano le minacce al bar

09/08/2018 di Enzo Boldi

Quei 43 euro per due caffè e due bottigliette di acqua minerale stanno costando caro ai proprietari del bar Lavena. L’episodio che ha fatto il giro del mondo – attirando anche l’attenzione del quotidiano inglese The Telegraph dopo la denuncia via social fatta da un ex attivista del Movimento 5 Stelle, Juan Carlos Bustamante, già candidato consigliere a Fiano Romano – inizia ad avere, come spesso accade in occasioni simili, dei risvolti che vanno ben oltre la critica di una politica di prezzi che, al netto dello sdegno, non può essere soggetta ad alcuna legge vigente.

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Ed è così che dall’indignazione sui social network si è arrivati alle offese e alle intimidazioni. «Dalla pubblicazione della foto – denuncia il direttore del bar Lavena, Massimo Milanese – il telefono ha iniziato a squillare ininterrottamente, e abbiamo ricevuto moltissimi insulti e offese». A Piazza San Marco, come in tantissimi altri luoghi centrali della cultura italiana, i prezzi di bar e ristoranti è da sempre più elevato rispetto alle zone più decentrate delle grandi città d’arte.

Scontrino Venezia, dall’indignazione social alle minacce telefoniche

«È tutto nella legalità ed è tutto scritto nel menù che i clienti leggono prima di ordinare – sottolinea Massimo Milanese -. Se hai la possibilità ti siedi e consumi, altrimenti è possibile prendere anche un caffè al bancone al costo di 1,20 euro». Il Bar Lavena era già finito nel mirino delle critiche nel 2013 a causa di uno scontrino da 100 euro a carico di sette turisti romani per  quattro caffè e tre amari. In quel caso, però, il conto risultava gonfiato da un supplemento musica di 42 euro.

Scontrino Venezia, il bar Lavena è solo l’ultima bandiera dei pranzi extra-lusso

Venezia costa caro e le cronache degli ultimi anni ne sono la conferma. Nel dicembre scorso a un gruppo di turisti giapponesi, per quattro bistecche e una frittura di pesce, è stato presentato un conto da 1100 euro; il mese precedente in un ristorante vicino Piazza San Marco, uno scontrino da 526 euro per un pranzo di tre persone, con tanto di lettera indirizzata al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che rispose piccato: «Per quel pranzo è un prezzo onesto».

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