Corea del Sud, muore soffocata in una bara per un rito portafortuna

08/08/2018 di Enzo Boldi

Un rito portafortuna finito malissimo. Nella città di Gumi, in Corea del Sud, una donna è morta all’interno della bara nella quale doveva passare la notte come rituale per allontanare gli spiriti maligni, diventare ricca e vivere una vita felice e tranquilla. Ma non sarà così. La donna è soffocata durante la notte e la mattina seguente è stata ritrovata senza vita all’interno del feretro.

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La vittima si trovava insieme ad altre due amiche che si erano ritrovate nella città di Gumi per prender parte e portare a termine questo rituale portafortuna. L’obiettivo era quello di trascorrere l’intera notte all’interno di una bara, per allontanare da loro gli spiriti maligni e raggiungere una vita tranquilla. Le tre casse non erano chiuse ermeticamente, quindi le donne potevano liberamente aprire, uscire e porre fine al rituale.

Morta in bara, la sfortuna di un rito portafortuna finito male

E così aveva fatto la vittima che, dopo due ore dall’inizio del rito purificativo, aveva deciso di abbandonare il tutto perché si sentiva soffocata all’interno della bara. Le sue due amiche, però, svegliate dalla donna, l’hanno convinta a non desistere e così ha deciso di sdraiarsi nuovamente, chiudere il coperchio e ricominciare a dormire. La mattina seguente la tragica scoperta. La donna, forse a causa delle altissime temperature – come paventato dalle polizia locale che sul caso ha aperto un’inchiesta -, è soffocata nel sonno e il suo rito portafortuna si è tramutato in una vera a propria tragedia. A scoprire il corpo senza vita è stata una delle due amiche che, all’alba del giorno seguente, ha aperto la bara facendo la macabra scoperta.

Morta in bara, le due amiche indagate per negligenza

Per poco il dramma non è stato doppio. Anche la terza delle tre amiche stava avendo i primi sintomi di soffocamento, ma per sua fortuna è stata salvata per tempo. Ma ora per le due superstiti, la fortuna così tanto ricercata, potrebbe voltar loro le spalle un’altra volta. I magistrati, infatti, sono pronti a incriminarle per negligenza per la morte della loro amica.

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