Sulla Sindone c’è sangue vero di una persona torturata

Nuova retromarcia sulla Sindone, dopo uno studio che alla metà di luglio aveva rivelato, seguendo metodi forensi, che la metà delle macchie di sangue presenti sul lenzuolo sarebbero false. La Sindone, lo si ricorda, è il tessuto che avrebbe – secondo la tradizione – avvolto il corpo di Gesù Cristo una volta rimosso dalla croce. Oggi, è una nuova ricerca tutta italiana a svelare altri dettagli: il sangue presente sul lenzuolo sarebbe vero e sarebbe effettivamente appartenuto a una persona torturata.

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Sindone sangue vero, la ricerca di Paolo Di Lazzaro

Secondo lo studio, condotto da Paolo Di Lazzaro dell’Enea e vicedirettore del Centro Internazionale di Sindonologia e pubblicato sulla rivista Applied Optics, ci sarebbe la conferma conferma che si tratta di sangue antico, come avevano dimostrato anche altre ricerche negli anni ’80 che avevano individuato composti tipici del sangue come il siero e grandi quantità di bilirubina.

Il colore rosso, contestato dagli studiosi in passato, secondo la ricerca di Paolo Di Lazzaro, sarebbe dovuto all’esposizione del lenzuolo ai raggi ultravioletti che ne avrebbero alterato il livello cromatico. Il sangue umano antico, infatti, normalmente è di colore marrone.

Sindone sangue vero, il confronto

Proprio quest’ultimo aspetto è stato verificato dalla ricerca tutta italiana: è stato utilizzato del sangue umano (di una persona malata di ittero) ed è stato esposto per diverso tempo – l’esperimento è durato ben 4 anni – ai raggi ultravioletti. La coloritura, quindi, è risultata esattamente la stessa della Sindone conservata a Torino. Lo studio arriva proprio alla vigilia dell’ostensione del lenzuolo, che sarà esposto il 10 agosto e che sarà visibile per 2000 giovani. Un nuovo capitolo nell’eterno dibattito sulla veridicità di una delle reliquie più famose (e più discusse) della cristianità.

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