«Cerotti e garze portateli da casa», bufera su un ambulatorio in provincia di Monza

19/07/2018 di Enzo Boldi

Richieste imbarazzanti e dove trovarle. Ora un luogo c’è e si tratta di Meda, comune lombardo in provincia di Monza. Fuori la porta d’ingresso del Presst – presidio socio-sanitario territoriale – di via dell’Indipendenza è apparso un cartello che invita i pazienti a portare da casa creme, cerotti e garze per poter usufruire di alcune prestazioni mediche da svolgere all’interno dell’ambulatorio.

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«Dal 1° luglio – si legge sul contestato cartello del Presst di Meda -, per le prestazioni infermieristiche elencate di seguito viene chiesto un contributo economico: 3 euro per le iniezioni intramuscolari e sottocutanee, 20 per il lavaggio auricolare con rimozione del cerume. Per tutte le altre prestazioni infermieristiche (medicazioni, rimozione punti, cateterismi vescicali, bendaggi) nulla è dovuto in termini economici, anche se è gradito un contributo in materiale sanitario (cerotti, creme, garze)».

Cerotti e garze da casa, l’economia creativa del Presst di Meda

La motivazione della richiesta è molto semplice: mancano i fondi ed è necessario trovare un modo per reperirli o ridurre le spese. Molti pazienti, inorriditi dalle richieste dell’ambulatorio, si sono immediatamente rivolti all’Asl Brianza. «Stiamo valutando, con la cooperativa di medici che gestisce la struttura e offre le prestazioni infermieristiche – affermano in una nota i vertici dell’Asl locale -, se tutto è stato deciso nel migliore dei modi per i cittadini. Se non troviamo un accordo percorreremo altre strade».

Cerotti e garze da casa, ma l’obiettivo era diventare un gran punto di riferimento

Il Presst protagonista di questa vicenda molto «all’italiana» è aperto dal 2017 dopo un accordo tra la Ats della Brianza, il comune e i medici del territorio che si sono costituiti in gruppo. Il giorno dell’inaugurazione dell’ambulatorio le ambizioni sembravano essere ben diverse rispetto a ciò che poi si è rivelato: «Il modello predisposto – aveva dichiarato l’assessore al Welfare Lombardo Giulio Gallera – sintetizza la realizzazione di quel percorso di presa in carico dei pazienti cronici che è obiettivo principale della nostra riforma socio sanitaria, e che ci auguriamo possa essere replicato in tutta la Lombardia». Qualcosa deve esser andato sicuramente storto e ad aver bisogno di cerotti e garze sono le casse di quell’ambulatorio.

(Foto di copertina da Archivio Ansa)

 

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