Il sindaco leghista di Gallarate ha pagato di tasca sua il biglietto per spedire i migranti a Milano | VIDEO

Pur di «liberarsi» dei migranti, il sindaco leghista di Gallarate Andrea Cassani ha pagato di tasca propria il biglietto per il trasferimento dei richiedenti asilo a Milano. Lo ha fatto nella giornata di ieri, documentando tutto sui social network (la sua pagina Facebook ufficiale Andrea Cassani sindaco) ed esultando con l’hashtag #gallaratelibera.

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ANDREA CASSANI, IL SINDACO CHE HA PAGATO IL BIGLIETTO PER MANDARE VIA I MIGRANTI

È successo dopo che la srl KB, che gestiva il centro di accoglienza per richiedenti asilo di via Ranchet, non ha partecipato al bando della prefettura, dopo la scadenza del primo affidamento. Pertanto, il centro di accoglienza è stato chiuso e i migranti sono stati trasferiti a Bresso. Tuttavia, 12 gambiani sono stati espulsi dal programma di accoglienza e, pertanto, non avrebbero trovato un’altra sistemazione. Per questo, il sindaco ha pensato bene di trasferirli a Milano dove – dice – potranno avere più opportunità.

Dopo che i principali organi di stampa si sono occupati del caso, il sindaco di Gallarate Andrea Cassani ha ritenuto opportuno specificare su Facebook la motivazione di questo suo gesto: «Queste persone, a cui è stato revocato il diritto all’accoglienza, hanno comunque un permesso di soggiorno e possono rimanere sul territorio italiano – ha scritto sulla sua pagina -. Sono liberi di andare dove ritengono più opportuno e fintanto che la commissione non valuterà la loro richiesta di asilo non potranno essere espulsi. La loro volontà era quella di andare a Milano, città che indubbiamente offre loro più possibilità della nostra Gallarate. Nessuno li ha costretti ad andarsene altrove e i biglietti se li sono comprati loro».

ANDREA CASSANI, LA REAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE DI MILANO

Dunque, secondo il sindaco, i migranti avrebbero accettato di buon grado la soluzione del loro trasferimento a Milano. La circostanza – sempre secondo il primo cittadino – sarebbe avvalorata anche dal fatto che il sindaco ha consegnato i soldi necessari per il biglietto a uno dei 12 gambiani che, poi, li avrebbe utilizzati per pagare appunto il trasferimento.

Tuttavia, questo tipo di gestione di richiedenti asilo è piuttosto discutibile. Il problema dei 12 gambiani, infatti, non è stato risolto e la scelta del sindaco sa tanto di «foglio di via». Da Milano si dicono contrariati per l’atteggiamento del primo cittadino di Gallarate e l’assessore ai Servizi Sociali Pierfrancesco Majorino ha parlato di «scelta folle: ora il prefetto deve occuparsi dell’accoglienza ma deve anche intervenire verso questo sindaco. Mi viene la tentazione di pagare il biglietto a 2000 profughi e mandarglieli a Gallarate, così poi vediamo come finsice».

 

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