Arrestata a Milano la manager del caso Becciu

Cecilia Marogna è stata fermata dalla Guardia di Finanza per un ordine di cattura internazionale per peculato per distrazione di beni

14/10/2020 di Redazione

È stata arrestata a Milano Cecilia Marogna, la manager di Becciu, il cardinale recentemente spogliato da Papa Francesco dei diritti connessi al cardinalato per la presunta gestione disinvolta di fondi della Segreteria di Stato a beneficio anche di attività dei propri familiari. Marogna è stata fermata dalla Guardia di finanza meneghina sulla base di un ordine di cattura internazionale emesso dagli investigatori vaticani tramite l’Interpol con l’accusa di peculato per distrazione di beni.

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Arrestata la manager di Becciu, sarà estradata in Vaticano

Esperta di relazioni internazionali, la manager di Becciu sarebbe coinvolta nello scandalo finanziario che sta investendo il Vaticano e sarà estradata e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria vaticana. Ale centro delle indagini che la riguardano ci sarebbero bonifici per mezzo milione di euro ricevuti dalla Santa Sede per operazioni segrete umanitarie in Asia e Africa,  la metà dei quali sarebbe finita nell’acquisto di borsette, cosmetici e altri beni di lusso. La 39enne cagliaritana avrebbe stretto relazioni con la Segreteria di Stato nel 2016, quando il cardinale Angelo Becciu era Sostituto, presentandosi come esperta di relazioni diplomatiche e mediatrice nelle crisi internazionali. Graxzie a una lettera firmata da Becciu che la accreditava come persona di sua fiducia, avrebbe quindi ricevuto il denaro in diverse tranche, tra il dicembre 2018 e il luglio 2019, sul conto corrente della Logsic, la società fantasma con sede a Lubiana di cui è amministratrice. Versamenti che avrebbero avuto tutti la causale “contributo per missione umanitaria”.

La difesa della manager di Becciu

“I rapporti con Cecilia Marogna sono stati solo istituzionali”, ha sempre dichiarato Becciu facendo anche trapelare di essersi sentito truffato dalla manager, che in un’intervista ha ammesso di avere ricevuto “500mila euro su 4 anni e incluso il mio compenso, i viaggi, le consulenze uscite da quel conto, situazioni da gestire in varie aree” aggiungendo che i soldi “sono giunti a tranche sulla mia società in Slovenia”. Sulle indiscrezioni, secondo le quali il denaro ricevuto sarebbe stato poi speso anche in shopping, la manager di Becciu ha replicato che “magari la borsetta era per la moglie di un amico nigeriano in grado di dialogare con il presidente del Burkina Faso”, ammettendo poi di conoscere il faccendiere Flavio Carboni e il massone dissidente Gioele Magaldi e sostenendo di avere rapporti “di stima e collaborazione” con i vertici dei Servizi segreti.

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