Amazon registra una perdita perché le vendite online vacillano

Il colosso dell'e-commerce per la prima volta dal 2015 registra una perdita trimestrale per calo delle vendite online e decrescita delle sue azioni in Rivian

29/04/2022 di Martina Maria Mancassola

Amazon – per la prima volta al 2015 – registra una perdita trimestrale per via delle minori vendite online e del calo del valore delle sue azioni nella società di veicoli elettrici Rivian. Le vendite online della piattaforma sono scese del 3% nei primi tre mesi del 2022 e, così, il successo registrato durante la pandemia – e anche prima – inizia a cedere. Nel frattempo, anche Apple ha annunciato che potrebbe registrare perdite, per mancate vendite, fino a 8 miliardi di dollari (circa 6,4 miliardi di sterline) a causa delle interruzioni dovute ai blocchi in Cina. Entrambe le aziende si trovano, dunque, – e non sono le uniche – ad affrontare problemi nella catena di approvvigionamento e a limitare le conseguenze negative della guerra in Ucraina.

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Amazon per la prima volta registra una perdita trimestrale

Amazon, però, cresce in altre parti della sua attività, comprese il cloud computing ed il settore pubblicitario. La società ha perso  3,8 miliardi di dollari, soprattutto a causa di una perdita di 7,6 miliardi di dollari sul valore delle sue azioni in Rivian, casa automobilistica nonché società statunitense specializzata in tecnologia automobilistica fondata nel 2009. In Rivian, il colosso dell’e-commerce ha investito nel 2019 – possedendo una partecipazione nella società quasi del 20% – con piani per le consegne elettriche. Tuttavia, il prezzo delle azioni della casa automobilistica – dall’inizio dell’anno – è sceso di oltre il 50%, poiché la società ha lottato per aumentare la produzione. Secondo Amazon, le sue vendite cresceranno di appena il 3% nei prossimi mesi, registrando un rallentamento importante rispetto all’enorme crescita degli ultimi anni. L’amministratore delegato di Amazon, Andy Jassy, ha dichiarato che: «la pandemia e la successiva guerra in Ucraina hanno portato una crescita e sfide insolite», aggiungendo che l’azienda stava anche affrontando una crescita dei costi con «pressioni inflazionistiche continue e sulla catena di approvvigionamento». Le azioni di Amazon sono decresciute del 12% quando le negoziazioni sono iniziate venerdì negli Stati Uniti. Complessivamente, però, le vendite di Amazon continuano a crescere, aumentando del 7% all’anno a 116,4 miliardi di dollari, grazie a Amazon Web Services (AWS), divisione di cloud computing dell’azienda e affidabile driver di profitto. I ricavi di AWS sono cresciuti del 37% annualmente e anche i ricavi della pubblicità sono stati soddisfacenti, con un aumento del 23%. Tuttavia, nel business internazionale, per esempio, le vendite di Amazon sono calate del 6%, mentre le spese della piattaforma crescono notevolmente per via dell’inflazione che ha aggiunto 2 miliardi di dollari di costi durante il trimestre.

Non sono solo questi i problemi di Amazon, perché la società ha dovuto aumentare gli stipendi a causa della carenza di manodopera e, inoltre, l’aumento dei prezzi del carburante sta rendendo i costi di consegna per la società più elevati. Amazon ha, infatti, già affermato che sta aumentando il prezzo del suo servizio Prime. Ma Amazon non è l’unica grande azienda che sta vivendo un periodo di calo, poiché anche le azioni di Apple sono scese dato che gli investitori sono preoccupati delle eventuali future interruzioni della catena di approvvigionamento. Apple registra sì un aumento del 9% delle vendite del secondo trimestre a 97,3 miliardi di dollari, con profitti che aumentano di oltre il 10% a 25 miliardi di dollari, ma secondo i dirigenti la società starebbe vivendo in «un ambiente macroeconomico difficile». La società ha subito un calo di vendite tra i 4 e gli 8 miliardi di dollari nei tre mesi fino alla fine di giugno 2021 per via delle interruzioni delle catene di approvvigionamento a livello mondiale. L’amministratore delegato, Tim Cook, ha dichiarato: «non siamo immuni da queste sfide, ma abbiamo grande fiducia nei nostri team, nei nostri prodotti e servizi e nella nostra strategia». Apple e Amazon, ad ogni modo, non sono le uniche società in crisi. Vi abbiamo parlato del calo di utenti registrato lo scorso anno da Facebook e delle recenti crisi di entrate di Netflix.

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