Netflix in calo: cosa cambia per gli utenti

Anche le grandi piattaforme possono subire perdite: molti utenti abbandonano il servizio di streaming a causa delle guerra e dell'aumento dei prezzi

20/04/2022 di Martina Maria Mancassola

Netflix registra un calo di utenti per la prima volta in più di 10 anni. 200.000 membri nei primi tre mesi dell’anno hanno abbandonato il servizio offerto dalla società, come dichiarato dalla stessa. Il calo è giunto per vari motivi: in primis, Netflix ha aumentato i prezzi nei mercati principali, tra cui Stati Uniti e Regno Unito, e poi ha ritirato i propri servizi dalla Russia. Il ritiro dalla Russia, a seguito dell’invasione di Putin dell’Ucraina, è costato alla società 700.000 abbonati, mentre altri 600.000 hanno deciso di interrompere il servizio negli Stati Uniti e in Canada dopo l’aumento dei prezzi, come riportato dalla stessa piattaforma. Piattaforma che ha già annunciato future perdite anche a causa della concorrenza con altre piattaforme sempre più forti e che, dunque, ha oggi deciso di reprimere la condivisione degli account tra persone appartenenti a nuclei familiari diversi. Più di 100 milioni di famiglie, infatti, hanno infranto le regole di Netflix condividendo le password: «quando stavamo crescendo velocemente, non era una priorità lavorare sulla [condivisione dell’account]. E ora ci stiamo lavorando sodo», ha dichiarato Reed Hastings, CEO di Netflix.

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Netflix registra un enorme calo di utenti: che cosa potrebbe cambiare per i vecchi iscritti e per chi si abbonerà alla piattaforma

Lucas Shaw di Bloomberg ha dichiarato alla BBC che la condivisione della password è stata un problema per Netflix «per molto tempo», affermando durante il programma Today: «sembra che l’azienda stia cercando di identificare un’area di potenziale crescita». Netflix è in grande calo e, in una lettera ai suoi azionisti, ha affermato che la marea di iscrizioni che la piattaforma ha riportato durante la pandemia ha «oscurato il quadro» e che, dunque, è prevedibile che altri due milioni di abbonati lasceranno la piattaforma nei prossimi tre mesi. La società ha confermato il calo di abbonati aggiungendo che «la nostra crescita dei ricavi è rallentata considerevolmente, come mostrano i nostri risultati e le previsioni di seguito» e che «la nostra penetrazione relativamente alta delle famiglie – se si include il gran numero di famiglie che condividono account – combinata con la concorrenza, sta creando venti contrari alla crescita dei ricavi». I problemi sono molti: tra cui la sospensione dei servizi in Russia, la repressione della condivisione di account ma anche la concorrenza che prima era solo di Amazon Prime Video – che tra l’altro aveva pochi contenuti e che, invece, ora è molto più forte con moltissime produzioni originali in catalogo -, ma ora è anche di Disney+ e di altre piattaforme locali che stanno raggiungendo tanti utenti. Dati sconcertanti se si pensa che l’ultima volta che Netflix ha perso iscritti, in un trimestre, risale all’ottobre del 2011.

Che cosa potrebbe cambiare, allora, per gli utenti? La società ha annunciato oggi che amplierà il suo test che addebita ai membri un prezzo più alto se condividono il proprio account con persone al di fuori del loro nucleo familiare. Poco più di un mese fa vi avevamo annunciato la possibilità che la piattaforma introducesse questo meccanismo per evitare la condivisione di account a chi non paga il canone di iscrizione: la società ha iniziato a testare la funzionalità a marzo in Cile, Costa Rica e Perù, ma ora la stessa ha dichiarato di voler implementarla nei mercati globali, compresi gli Stati Uniti, entro un anno. Greg Peters, Chief Product Officer di Netflix, ha dichiarato: «francamente, ci stiamo lavorando da quasi due anni… poco più di un anno fa, abbiamo iniziato a fare alcuni lanci di prova leggeri che… hanno informato il nostro pensiero e ci hanno aiutato a costruire i meccanismi che stiamo implementando ora», aggiungendo che: «abbiamo appena fatto i primi grandi test nazionali, ma ci vorrà un po’ per risolverlo e trovare il giusto equilibrio».

Netflix, dunque, chiedendo ai membri che condividono i propri account con altre persone di pagare di più, spera di trovare il punto di equilibrio tra permettere ancora la condivisione ma, allo stesso tempo, creare entrate da tutti coloro che guardano le pellicole sulla piattaforma, per ottenere valore dal suo servizio. Questo valore è ancora sconosciuto e probabilmente varierà tra i mercati. Nei suoi mercati di prova, il costo aggiuntivo per i membri non domestici è di 2.380 CLP in Cile, $ 2,99 USD in Costa Rica e 7,9 PEN in Perù: il prezzo è minore rispetto a quello che l’utente pagherebbe per avere un piano completo per l’account Netflix, ma è anche più di quanto costasse prima condividere l’account Netflix, di un abbonato, gratuitamente. C’è, addirittura, chi ipotizza che – oltre allo stop della condivisione degli account e contestuale applicazione di una tariffa per quest’ultima, nonché il test in nuovi paesi -, Netflix potrebbe ricorrere anche ad un terzo metodo: un abbonamento a prezzo ridotto, ma con l’inserimento di pubblicità all’inizio dei film e delle serie TV.

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