Lo scorso settembre, Apple annunciava in un comunicato stampa che la piattaforma avrebbe consentito «agli sviluppatori di app “lettori” di tutto il mondo di collegarsi a un sito Web esterno per configurare o gestire un account a partire dall’inizio del prossimo anno». Ora la società mantiene la promessa lanciando un aggiornamento in arrivo sull’App Store all’inizio del 2022 che permetterebbe «agli sviluppatori di app “lettori” di includere un collegamento in-app al proprio sito Web per scopi di creazione e gestione dell’account. A partire da oggi, con l’aggiornamento della linea guida 3.1.3 (a) per la revisione dell’App Store , gli sviluppatori di app di lettura possono ora richiedere l’accesso al diritto all’account con collegamento esterno. Questo diritto consente alle app del lettore di collegarsi a un sito Web di proprietà o gestito dallo sviluppatore, in modo che gli utenti possano creare o gestire il proprio account al di fuori dell’app.
Le app Reader sono app che forniscono uno o più dei seguenti tipi di contenuti digitali (riviste, giornali, libri, audio, musica o video) come funzionalità principali dell’app». Le misure adottate da Apple in precedenza rendevano l’esperienza di queste app “lettori” molto negativa – sia per gli utenti che non avevano account, sia per gli sviluppatori che non volendo utilizzare il sistema di pagamento in-app di Apple, erano costretti a rinunciare così al 30% delle loro entrate. Ora, gli sviluppatori dovrebbero poter fornire all’utente un pulsante che lo porti al loro sito Web.
Ma non è tutto così semplice come sembra: gli sviluppatori non potranno solo aggiungere il link di registrazione alla schermata iniziale della loro app e chiudere tutto. Secondo la pagina di supporto per gli sviluppatori di Apple, ognuno di loro dovrà richiedere un «diritto» prima di poter aggiungere un collegamento esterno. Insomma, questa modifica sembra avere una portata un po’ limitata. La società ha un ricco elenco di requisiti che le app dovranno soddisfare se vorranno essere ritenute da Apple idonee, per esempio: il collegamento dovrà essere aperto in un browser e non in una visualizzazione Web in-app; nessun dato o parametro aggiuntivo potrà essere trasferito al sito web; l’app non potrà contenere testo che indichi il costo dei prodotti sul sito web (ad esempio, Netflix non potrà scrivere «tocca questo pulsante per iscriverti a Netflix, a partire da 9,99 dollari al mese».
Apple ha anche imposto che quando uno sviluppatore sta collegando un utente al suo sito, uno schermo del seguente tenore debba spiegare a quest’ultimo che i suoi acquisti non verranno eseguiti tramite Apple: «all’interno di alcune app, ti potrebbe essere richiesto di abbandonare l’app e accedere a un sito Web esterno gestito dallo sviluppatore. Se crei o gestisci il tuo account su quel sito Web o effettui acquisti, non utilizzerai il sistema di pagamento privato e sicuro dell’App Store per beni e servizi digitali. Solo gli acquisti effettuati tramite l’App Store sono garantiti da Apple».
Gli utenti dovranno anche collegarsi a una pagina Apple che spieghi loro i pericoli derivanti dal fornire le proprie informazioni a uno sviluppatore di terze parti: «quando crei un account sul sito Web esterno di uno sviluppatore, potresti dover fornire informazioni personali, comprese le informazioni di pagamento, direttamente allo sviluppatore o ai partner di terze parti. Ti fiderai dello sviluppatore, così come di tutti i partner e fornitori di servizi di pagamento con cui lavorano, per gestire le tue informazioni in base alla loro privacy e ai controlli di sicurezza. Apple non può convalidare la privacy e la sicurezza delle tue informazioni, non può verificare le transazioni e non può aiutarti con problemi relativi ai clienti». Insomma, l’aggiornamento non appare poi così raggiungibile dagli sviluppatori.
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