C’è agenzia e agenzia: i tanti modi in cui vengono gestiti gli influencer

Cos'è un'agenzia di management e cos'è un'agenzia di comunicazione? Come funziona in Italia e come funziona all'estero? Inoltre, che rapporto hanno gli influencer con i propri manager? Non c'è un solo modo per gestire i nuovi personaggi pubblici: conta molto la fantasia

05/02/2023 di Redazione Giornalettismo

Uno dei settori economici più vivaci, anche in Italia, è quello che copre i contenuti e le sponsorizzazioni che avvengono – direttamente – sui social network, attraverso personaggi che, sulle varie piattaforme, sono più o meno influenti. Ecco perché sono sorte, nel corso degli ultimi anni, sempre più soluzioni per quanto riguarda le agenzie di management e le agenzie di comunicazione. Hanno scopi e compiti differenti, si specializzano sempre di più in un settore, diventano riconoscibili non soltanto per i volti che gestiscono, ma anche per le modalità con cui questa gestione avviene. Senza contare che, ormai, non esiste più il concetto generico di agenzia di management, ma quelli – più settoriali – di web agency, digital agency, talent factory e così via. In cosa si differenziano? E perché un influencer sceglie un’agenzia piuttosto che un’altra? Può essere – al contrario – l’agenzia che sceglie i suoi creator?

Agenzie di management: una per ogni occasione. In cosa si distinguono?

Il monografico di Giornalettismo ha cercato, attraverso il confronto con più realtà nazionali e internazionali, di venire a capo di tutte queste definizioni, dalla più scontata a quella più specializzata. Inoltre, ci ha permesso di fare un piccolo viaggio nella storia del management del mondo dello spettacolo quando, per intenderci, i personaggi televisivi diventavano importanti grazie all’azione di personalità come Lele Mora o simili. In più, abbiamo capito come – oggi – vengono prodotti i nuovi contenuti pubblicitari: non più telepromozioni à la Mastrota, ma la declinazione del product placement rispetto alle esigenze dei social network, con i brand che valorizzano sempre di più lo stile del creator, che deve essere al centro del contenuto promozionale, con il marchio che deve vedersi e non vedersi, svelato con naturalezza.

Situazioni del genere, insomma, ci fanno pensare che il rapporto tra il creator del web e la propria agenzia debba essere sempre più personale. Anche se la professionalità dello scambio deve mantenersi sempre a livelli molto alti, come ci dimostra la narrazione di una giornata-tipo all’interno di una talent factory.

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