Mentre Instagram era down, in tanti hanno chiesto al suo capo di sbloccare gli account in ban

Il tweet di Adam Mosseri annunciava la risoluzione dei problemi della piattaforma. Ma gli utenti chiedevano altro

20/03/2021 di Gianmichele Laino

Chi si aspettava qualche notizia in più rispetto al clamoroso Instagram down, Facebook down e WhatsApp down di ieri sera (quasi un’ora di stop per i social network, con tanto di panico tra la popolazione dei comunicatori) è rimasto deluso. Instagram, in modo particolare, ha scelto la strada della comunicazione simpatica, postando la gif di un husky e aggiungendo il laconico messaggio: «Alcune persone hanno avuto problemi con i loro account Instagram. I problemi sono stati risolti e ci scusiamo per gli inconvenienti». Questo tweet è stato riproposto dal numero uno di Instagram, Adam Mosseri, che ha ribadito le sue scuse e quelle del team.

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Adam Mosseri e le richieste degli utenti dopo Instagram down

Ora, al di là del voler ostentare simpatia, usando un linguaggio molto friendly (ma anche un po’ sorpassato, ormai, non trovate? Una gif? Davvero?), ieri Facebook, Instagram e WhatsApp se la sono vista brutta. Ci piacerebbe sicuramente, in nome della trasparenza, conoscere le cause che hanno portato al blocco così diffuso ed esteso in tutto il mondo. Anche perché non è la prima volta che ciò si verifica: nel dicembre del 2020 (ma lì c’era la scusa del sovraffollamento del traffico causato dalla combo pandemia-auguri di Natale/Capodanno) c’era stato un episodio analogo. A sua volta seguito al grande down del giorno del Ringraziamento del 2019.

Ma a quanto pare, ognuno di noi ha a cuore il proprio orticello. Così, cogliendo l’occasione di un intervento di Adam Mosseri su Twitter, gli utenti invece di concentrarsi sulle ragioni del down hanno pensato a esporre un altro annoso problema di Instagram: gli account provvisoriamente bloccati, il cui blocco – tuttavia – sta durando da troppo tempo.

Come interagisce il CEO di un social network con il suo pubblico

«E risolvere il problema degli account temporaneamente bloccati, dove il temporaneo diventa permanente? Quando sarà fatto? Sono due mesi che non riesco a connettermi, anche se ho fatto tutto e cambiato la mia password: nessuna risposta dal centro assistenza». Un problema più o meno analogo viene esposto da un altro utente, questa volta relativo al blocco degli account delle persone decedute. E ancora: «Non accetterò le vostre scuse, fino a quando non risolverete le applications per gli account disabilitati».

Anche su questo tema, comunque, non ci sono state interazioni. Adam Mosseri ha preferito adottare la solita strategia – molto spesso impiegata dalle grandi big companies – di distrarre con altri argomenti. Così, su Instagram ha realizzato una serie di stories in cui ha risposto ad alcune domande – molto selezionate – da parte dei suoi followers. Domande molto più personali (come la propria esperienza con la pandemia o i suoi hobby preferiti) o molto più leggere (la nuova sede di Instagram). Sul social network in sé, le domande poste sono state: perché non rendere Instagram un posto più sicuro prima di pensare a un social network per dodicenni, novità sui like invisibili, la considerazione di Clubhouse come un competitor o meno, gli avvisi per le fanpage. Nulla a che vedere con il down.

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