Zuckerberg rischia di dover cambiare il nome a Threads

Una azienda londinese è pronta a fare causa e a chiedere un'ingiunzione nei confronti di Meta. Il marchio Threads, infatti, è stato registrato da loro (per un loro prodotto) nel 2012

03/11/2023 di Enzo Boldi

Non solo pubblicità. Tra le tante grane che stanno colpendo, ripetutamente, Meta c’è anche quella attorno al nome della nuova piattaforma social Threads. Dal Regno Unito, infatti, è arrivata la minaccia di una causa – con tanto di richiesta di ingiunzione – da parte di un’azienda che nel 2012 aveva già registrato quel nome per un suo prodotto (poi realizzato e messo in commercio qualche anno dopo). Ora, probabilmente, Mark Zuckerberg rischia di dover cambiare la denominazione della sua ultima app, collegata a Instagram, per evitare di incorrere un un processo e in una (altra) sanzione.

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Lo scorso 30 ottobre, l’azienda britannica Threads Software Limited ha pubblicato sul proprio sito lo stato dell’arte di quel che sta accadendo. In pratica, vengono concessi a Meta 30 giorni per procedere con il cambio di denominazione della sua nuova piattaforma.

«Threads – un hub di messaggi intelligenti fornito da Threads Software Limited – è stato concepito e marchiato nel 2012 da JPY Ltd. Il servizio è stato promosso attivamente in tutto il mondo dal 2014. Nel 2018 è stata effettuata la prima vendita commerciale negli Stati Uniti e, di conseguenza, JPY Ltd ha dato vita a una nuova società, Threads Software Ltd. Da allora ha concesso licenze a quasi 1.000 organizzazioni in tutto il mondo e le vendite crescono attualmente del 200% all’anno». 

Il loro prodotto di punta, dunque, porta quel nome che Meta ha scelto (e commercializzato) da alcuni mesi per la sua nuova piattaforma simil-Twitter delle origini. E l’azienda di Zuckerberg, secondo la versione britannica, era a conoscenza di questo ostacolo fin dall’inizio.

Threads rischia già di dover cambiare il suo nome

L’azienda di Surbiton (a Sud-Ovest di Londra), racconta di aver ricevuto – dallo scorso mese di aprile – quattro proposte da parte degli avvocati di Menlo Park. I legali della holding di Zuckerberg, infatti, hanno lavorato nel tentativo di acquisire da loro il dominio “threads.app“. Ogni richiesta, però, è stata respinta al mittente. Ma a luglio, Meta ha annunciato l’arrivo della sua nuova piattaforma. Con quel nome. Nonostante l’acquisizione del dominio non fosse riuscita. E non solo: la pagina della Threads Software Limited è stata rimossa (in modo coatto) da Facebook. Per tutti questi motivi, l’azienda londinese è pronta a fare causa, minacciando un’ingiunzione qualora Zuckerberg decidesse di non procedere al cambio di nome.

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