Il Washington Post assume 150 nuovi giornalisti dopo il boom di abbonamenti digitali

Il quotidiano di Jeff Bezos va nella direzione opposta rispetto a tutti gli altri giornali

20/12/2020 di Ilaria Roncone

L’uomo più ricco del mondo è capace di rendere oro tutto tutto ciò che tocca, a quanto pare, anche in un campo devastato come l’editoria. La crisi dei giornali è una realtà effettiva in tutto il mondo già da anni ma il Washington Post ha dimostrato di andare in controtendenza: dal 2016 le sottoscrizioni sono triplicate e hanno superato i 3 milioni permettendo l’assunzione di 150 giornalisti e portando così l’organico a mille persone.

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La redazione più grande della storia del Washington Post

«Aggiungeremo 150 nuove posizioni, il numero più alto di sempre in un solo anno. La redazione, con oltre mille giornalisti, diventerà la più grande nella storia del Post», ha annunciato l’editore Fred Ryan. Gli abbonamenti digitali al quotidiano sono triplicati dal 2016, arrivando a circa la metà di quelli del New York Times, che ne conta 6,1 milioni. La crescita è stata frutto di qualità e unicità messe al primo posto rispetto a tutto il resto, trovando la giusta misura tra innovazione e conservazione. Un aiuto è stato dato anche da Trump e dal suo modo di fare politica, che ha reso sempre più necessario ricercare la verità.

Washinton Post assume: la strategia di Bezos

Come ha fatto Jeff Bezos a far sì che al Washington Post si arrivasse a un tale ampliamento dell’organico? La scelta è stata di adottare una tecnica simile a quella utilizzata per far crescere Amazon: il punto non sono le pubblicità ma i clienti. L’arrivo dei ricavi è una naturale conseguenza dei clienti soddisfatti. Il principio Bezos lo ha spiegato: «Il Washington Post ha fatto storicamente una grande quantità relativa di soldi per lettore, con un numero relativamente piccolo di lettori. Ora dobbiamo invece fare una piccola quantità di soldi per lettore, con un numero molto più ampio di lettori».

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