Il ruolo delle VPN nei Paesi in cui vengono limitati i servizi di internet

Il fondamentale ausilio delle VPN in tutti quei paesi e quelle situazioni in cui, per svariate ragioni, i governi impediscono l'accesso a determinati servizi

14/03/2023 di Ilaria Roncone

Al di là dell’affiancamento agli antivirus che stiamo vedendo a livello commerciale, col passare del tempo, le VPN hanno conosciuto un momento di estrema fama l’anno scorso, poco dopo l’esplosione della guerra dovuta all’invasione russa in Ucraina. La ragione? Grazie alla possibilità di accedere a Virtual Private Network moltissimi russi – soprattutto i più giovani, con maggiore dimestichezza nell’utilizzo delle tecnologie – hanno potuto aggirare i limiti posti dalle sanzioni alla Russia e quelli interni imposti dallo stesso governo di Putin. Le VPN contro censura, comunque, vengono utilizzate anche in altri contesti e non solo in paesi in cui ci sono ingerenze politiche e guerre: recentemente – lo scorso febbraio – in Louisiana è entrata in vigore una legge per impedire ai minori di accedere ai siti porno. Legge che, ovviamente, con una VPN è possibile aggirare.

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La storia delle VPN contro la censura che non conosce confini

Il conflitto in Russia, dicevamo. Come ben sappiamo, è passato un anno dall’avvio della guerra in Ucraina. Per punire la Russia sono molte le aziende – dai social network ai servizi di pagamento come PayPal passando per le aziende di videogames – che hanno posto e imposto una serie di limiti ai propri servizi nel territorio governato da Vladimir Putin.

L’anno scorso, verso fine aprile, abbiamo anche avuto l’opportunità di parlare con una fotografa francese che viveva in Russia e che ci ha raccontato le difficoltà nell’utilizzare servizi che per noi sono di uso comunissimo (banalmente, Whatsapp) e nell’informarsi. Nel primo caso per limiti esterni al paese, nel secondo per una precisa volontà di censura – in Russia l’informazione libera e indipendente, mano a mano che la guerra prendeva piede, è stata bandita -, la soluzione è stata la medesima: l’utilizzo di una VPN per aggirare i limiti.

L’interesse per le VPN e l’utilizzo che ne è stato fatto in Russia è rimasto sempre molto alto. La precisa volontà del governo di bloccare le VPN a più riprese – soprattutto in vista delle elezioni che ci sono state a settembre 2021 – è stata contrastata anche dagli Stati Uniti, che ne hanno finanziate tre affinché i cittadini russi potessero aggirare la censura. L’attenzione sull’utilizzo delle VPN in Russia è rimasta sempre alta anche per la questione informazione, con la BBC che non più tardi della fine dello scorso anno ha condotto un esperimento con una rete privata virtuale volto a verificare quali sono i risultati della ricerca di informazioni tramite un browser russo.

Non solo Russia, comunque, se si considera che le VPN vengono utilizzate anche dai cittadini cinesi per aggirare le imposizione del governo – che ha censurato i social soprattutto nell’ambito della rigida politica “zero Covid” – che miravano a impedire ai manifestanti di organizzarsi per protestare. Anche in Africa (abbiamo parlato dei casi di Zambia e Nigeria, per esempio) i governi hanno imposto il blocco dei social in prossimità delle elezioni (nel primo caso) e per questioni di sicurezza nazionale, tra le altre (nel secondo caso).

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