Gli Stati Uniti finanziano tre VPN che aiutano gli utenti russi a eludere la censura

Le VPN aiutano gli utenti a nascondere la propria identità e modificare la propria posizione online, spesso per aggirare le restrizioni geografiche sui contenuti

15/06/2022 di Clarissa Cancelli

Dall’inizio della guerra in Ucraina, il governo degli Stati Uniti ha destinato nuovi e maggiori finanziamenti a tre aziende tecnologiche per aiutare i russi a eludere la censura e ad accedere ai media occidentali. A riportarlo è Reuters. nthLink, Psiphon and Lanter sono le tre aziende, che creano reti private virtuali (VPN), alle quali sono destinati i maggiori finanziamenti per per supportare questa “recente ondata di utenti russi”.

Leggi anche > Amazon lancia la nuova app: l’alternativa a Clubhouse con accordi di licenza musicale

Gli Usa finanziano le VPN che aiutano i russi a eludere la censura

Queste aziende aiutano gli utenti a nascondere la propria identità e modificare la propria posizione online, spesso per aggirare le restrizioni geografiche sui contenuti o per eludere la tecnologia della censura governativa. I finanziamenti passano attraverso la U.S. Agency for Global Media (USAGM) – un’agenzia federale che supervisiona le emittenti sostenute dal Governo americano, tra cui Voice of America e Radio Free Europe/Radio Liberty – e attraverso l’OTF con sede a Washington, che è finanziata interamente dal Governo americano e supervisionata dall’USAGM. Secondo i dirigenti di tutte e tre le aziende e due funzionari dell’Open Technology Fund (OTF), un’organizzazione no-profit finanziata dal governo degli Stati Uniti, le app anti-censura hanno visto una crescita significativa in Russia da quando è cominciato il conflitto in Ucraina, e dunque dal 24 febbraio. Laura Cunningham, presidente dell’OTF, ha dichiarato che l’organizzazione ha aumentato il suo sostegno alle tre VPN perché «il Governo russo sta cercando di censurare ciò che i suoi cittadini possono vedere e dire online, al fine di oscurare la verità e mettere a tacere il dissenso». Gli strumenti di evasione della censura, tra cui le VPN, sostenuti da OTF hanno registrato una media di oltre 4 milioni di utenti il mese scorso in Russia, ha poi aggiunto. In una dichiarazione, il Cremlino ha respinto le accuse di censura online: «Non censuriamo Internet. La Russia regola alcune risorse web, come molti altri Paesi del mondo», ha fatto sapere il Cremlino in una dichiarazione.

Clubhouse non viene censurato dalla Russia

Clubhouse è una delle poche piattaforme a non essere ancora stata radiata dal governo russo. Questo le ha permesso di diventare un potente mezzo per i cittadini russi che possono discutere e confrontarsi sulla situazione in Ucraina. La maggior parte dei social e dei mezzi di comunicazione sono, infatti,  stati bloccati. Inoltre la Russia ha varato una legge che vieta di pronunciare la parola «guerra» e limita fortemente la divulgazione di notizie reali da parte di giornalisti, stampa e mass media, pena sino a 15 anni di prigione e multe. Proprio su Clubhouse, ci sarebbe invece una stanza in cui si parlerebbe della guerra russo-ucraina senza sosta, ma ce ne sarebbero addirittura altre in cui gli utenti parlano in lingua russa del conflitto. 

Share this article