La Russia non censura Clubhouse e chi è contro la guerra lo usa per discutere di cosa sta succedendo

La piattaforma è una delle poche a non essere ancora stata radiata dal governo russo, pertanto diventa un mezzo per i russi per discutere della guerra

18/03/2022 di Martina Maria Mancassola

Clubhouse e la guerra. La piattaforma è una delle poche a non essere stata bannata in Russia, così diventa un abile mezzo per i cittadini russi per discutere e confrontarsi sulla situazione in Ucraina. Masha e tante altre persone, dopo che la maggior parte dei social e mezzi di comunicazione sono stati bloccati in Russia, decidono di ricorrere ad una app messa un po’ da parte dal mondo occidentale per ricominciare a comunicare tra di loro.

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Clubhouse non viene censurato dalla Russia e viene utilizzato per discutere della guerra

Masha, nome in codice di una scienziata di 29 anni di San Pietroburgo, è una delle tantissime persone che in Russia, in queste tre settimane di guerra, sta protestando per le strade della città contro l’invasione di Putin in Ucraina. Ma dal momento che la Russia ha varato una legge che vieta di pronunciare la parola «guerra» e limita fortemente la divulgazione di notizie reali da parte di giornalisti, stampa e mass media, pena sino a 15 anni di prigione e multe, Masha, come tanti altri, non hanno potuto più contestare l’azione criminale di Putin liberamente: «mi sento come una vittima in uno scantinato con un maniaco».

Masha non vuole utilizzare il suo vero nome per paura di ripercussioni – e perché vuole candidarsi in politica nella sua zona per rompere l’egemonia del partito unico -, e infatti parla di «maniaco» senza mai citare il nome di Putin: «la polizia – gli Stati Uniti o l’Europa – cercano di negoziare, ma qui abbiamo la vittima punita dal maniaco – capisci di chi sto parlando, vero?». I russi che non sono dalla parte di Putin, in queste settimane, hanno cercato di chiedere la pace scagliandosi contro l’invasione in Ucraina, ma hanno potuto farlo sempre meno dal momento che la Russia ha deciso chiudere i social media occidentali. Il governo russo ha, infatti, bloccato le piattaforme social come Instagram e Facebook e la legge nazionale sulle «fake news» ha indotto TikTok a sospendere i servizi alla Russia. Il social network Twitter viene limitato da Roskomnadzor, mentre Telegram dichiara di non voler cedere al governo russo alcun dato personale dei suoi utenti. Masha è solo una delle tante persone di nazionalità russa che sta utilizzando questa piattaforma per creare un dibattito sulla guerra, anche se la stessa esprime la sua preoccupazione su eventuali violazioni della legge sulle notizie false: «non voglio avere problemi», «ma non voglio nemmeno tacere. Questo è quello che faccio su Clubhouse: esprimo solo la mia opinione».

Già qualche giorno fa veniva diffusa la notizia dell’esistenza di una stanza («Operazione Radio Russa») su Clubhouse in cui gli hacker quotidianamente postavano, tradotte in inglese, le chat audio tra i soldati russi che erano riusciti ad intercettare. Sebbene la maggior parte degli audio non possa essere verificata, secondo The Independent la maggior parte dei contenuti sarebbero reali, dato che è stata evidenziata una corrispondenza tra le azioni militari di ingresso a Kharkiv e i successivi bombardamenti di mercoledì scorso: «ascoltare questi audio è un modo, di fatto, per capire come l’armata russa si sta muovendo sul territorio, quali sono i suoi piani e capire anche il pensiero di chi si trova letteralmente sul campo. Come del resto quei cittadini ucraini che a loro volta, riescono a trasmettere sui canali social quanto accade sul loro territorio».

Clubhouse veniva annunciata durante la pandemia come futura novità sui social media, ma ben presto l’attenzione su questa app è scemata. Tuttavia, la stessa conserva una buona community di utenti (10 milioni in tutto il mondo). Secondo quanto riportano i vertici dell’app, ogni giorno verrebbero create quasi 700.000 stanze, nella maggior parte delle quali si tratterebbero grandi argomenti di attualità, compresa l’invasione russa dell’Ucraina. Oggi, questa app diventa fondamentale per trovare un po’ di spazio per discutere di quanto sta avvenendo in Russia ed in Ucraina. In particolar modo, ci sarebbe una stanza in cui da più di due settimane si parlerebbe della guerra russo-ucraina senza sosta, ma ce ne sarebbero altre in cui gli utenti parlano in lingua russa del conflitto. Fino ad ora, Clubhouse non sembrerebbe essere nel mirino dei censori dei social media russi. La responsabile delle notizie e delle partnership con i media presso Clubhouse, Nina Gregory, ha dichiarato che: «ogni volta che c’è un muro, le informazioni trovano piccoli posti da cui filtrare».

Foto IPP/imagostock

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