Una minaccia bomba sui social ha fatto sì che un volo EasyJet fosse scortato da un caccia

L'autore della minaccia è stato poi arrestato dalle autorità spagnole

05/07/2022 di Redazione

Un volo EasyJet dall’aeroporto di Gatwick di Londra a Minorca. Una minaccia bomba che viaggia sui social network e la conseguente allerta immediata da parte delle autorità. La minaccia era una bufala, ma tutto quello che ne è seguito è stato drammaticamente vero: un caccia spagnolo ha scortato il volo fino al momento dell’atterraggio e – una volta in aeroporto – il responsabile della diffusione della bufala, un ragazzo di 18 anni, è stato arrestato.

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Volo EasyJet, la bufala della bomba – diffusa sui social – ha fatto scattare l’allarme

EasyJet ha parlato, in una nota, di «controlli di sicurezza precauzionali» in virtù dei quali un aereo militare ha scortato l’aereo civile. Il resto delle operazioni di salvaguardia dei passeggeri è durato oltre 4 ore, tempo durante il quale tutti i viaggiatori del volo EasyJet sono rimasti bloccati, senza potersi spostare dal mezzo. Il tutto è stato ricollegato a delle minacce che il 18enne in questione aveva postato qualche tempo fa sui social network, che si dimostrano in questo modo un mezzo monitorato anche da chi si occupa della sicurezza delle tratte aeree.

Lo ha confermato anche la Guardia Civile spagnola: «Abbiamo arrestato – si legge in una nota – un cittadino britannico di 18 anni come presunto autore di un crimine di disordini pubblici a Mahon a Minorca. Domenica, la torre di controllo dell’aeroporto di Minorca è stata allertata per una minaccia di bomba su un aereo diretto da Londra alla capitale dell’isola Mahon, che era ancora in volo e in prossimità dell’aeroporto. Si dice che la minaccia sia stata inviata su una piattaforma di social media». Una minaccia che, a scopo precauzionale, non poteva in alcun modo essere presa sotto gamba. Tant’è che sono scattate le misure di sicurezza di massimo livello, con l’azione del caccia militare che ha monitorato la situazione fino all’atterraggio. Le conseguenze per il procurato allarme attraverso i social network per il 18enne, ora, potrebbero essere molto severe.

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