Il neocolonialismo dei medici francesi che vorrebbero sperimentare il vaccino contro il coronavirus in Africa

07/04/2020 di Redazione

Una tendenza pericolosissima, quella del neocolonialismo applicato all’emergenza sanitaria. Eppure, in Francia non sembrano farsi particolari scrupoli nell’affermare che il vaccino contro il coronavirus vada testato in Africa per accelerare i processi e gli step che porteranno a una sua elaborazione e alla sua successiva diffusione.

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Vaccino in Africa, la proposta provocatoria del primario francese

«Se posso essere provocatorio – ha detto il primario dell’ospedale Cochin di Parigi, Jean-Paul Mira -, non dovremmo fare questo studio in Africa, dove non ci sono maschere, non ci sono cure, non c’è rianimazione, un po’ come si fa in alcuni studi sull’Aids, o tra le prostitute perché sappiamo che sono molto esposte?». Sono le parole pronunciate da un professore di terapia intensiva dell’ospedale parigino che si trova, in questo momento, nel fulcro della gestione dell’emergenza sanitaria. Fanno riferimento non a un nuovo farmaco, ma al vaccino contro la tubercolosi per misurarne gli effetti anche contro il coronavirus.

Parole in ogni caso molto gravi, che hanno costretto il medico a scusarsi e l’Oms a intervenire con il suo capo Tedros Adhanom Ghebreyesus: «Sono dichiarazioni razziste. È vergognoso e orribile ascoltare scienziati fare queste osservazioni nel ventunesimo secolo. Li condanniamo con la massima fermezza: non si può parlare in questo modo, raccogliendo l’eredità di una mentalità coloniale». Già, perché la Francia ha una lunga storia di colonialismo nei confronti dei Paesi africani che con il passare del tempo si è trasformata in una sorta di elemento recondito che non è andato mai via dall’immaginario collettivo, nonostante anni di storia e nonostante la Francia non sia più quella potenza economica in grado di imporre le proprie politiche nel continente.

Nel frattempo, le dichiarazioni del medico francese stanno alimentando sul web una serie di teorie che spingono affinché questo vaccino sia sperimentato davvero nei Paesi africani. Un effetto domino inevitabile, che sta facendo molto discutere in patria. E che mostra come alcuni mali comuni del nostro secolo superino i confini. E non stiamo parlando del coronavirus.

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