Perché sugli App Store Twitter è catalogata come app di news

Ci sono delle piccole differenze tra Android e iOS, ma il principio di base non cambia

13/01/2023 di Enzo Boldi

È uno degli strumenti più utilizzato da chi fa il mestiere del giornalista. Una sorta di agenzia di stampa internazionale (basata sui propri interessi, indicizzati sul proprio feed), dove trovare spunti e notizie da approfondire, riprendere o (in alcuni casi) smentire. Ma, di fatto, è nato come un social network esteso al concetto di microblogging. Ma perché Twitter viene categorizzata come app di news all’interno degli App Store? Come spesso capita, i dispositivi iOS e quelli Android – che hanno due “negozi” digitali differenti, basati su sistemi operativi diversi – hanno caratteristiche e classificazioni non omogenee tra loro. Ma il principio di base, a grandi linee, è lo stesso. Anche per quel che riguarda la piattaforma acquistata da Elon Musk per 44 miliardi di dollari.

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L’app di Twitter che tutti conosciamo esiste sia sui dispositivi iOS che su quelli Android. Apple non la classifica come social network, ma navigando all’interno dell’App Store l’applicazione si trova tra quelle che si occupano di news. Anzi, addirittura è la prima tra le “top app gratuite”.

Twitter app di news

Discorso leggermente differente per quel che riguarda il Play Store – il negozio digitale per i dispositivi Android -, dove l’applicazione di Twitter compare all’interno della categoria social network.

Dunque, apparentemente, la piattaforma acquistata da Elon Musk rientra nella categoria social e networking. Ma c’è un’altra versione, lanciata per la prima volta nelle Filippine nel 2017 (prima di essere diffusa a livello globale), classificata proprio seguendo i “canoni” già utilizzati da iOS nel suo App Store: Twitter Lite.

Le differenze tra le due piattaforme – entrambe fanno riferimento alla società Twitter, Inc. – è minima, visto che le caratteristiche primarie (e le sue modalità di utilizzo e fruizione) restano le stesse. Con la versione Lite, si ha una maggiore velocità ed è utile quando ci si trova in zone in cui la connessione a Internet non ha standard elevati (e questa “leggerezza” è data dal ridotto consumo dei dati, dall’assenza delle classiche emoji, dall’impossibilità di collegare più account e dall’impossibilità di creare bozze). Ma tutto ciò ha portato a una differente catalogazione.

Twitter app di news negli App Store, i motivi

Al netto di questa differenza, l’assunto resta sempre lo stesso: Twitter app di news negli App Store. Per quale motivo? Proviamo a capirlo attraverso la lettura delle descrizioni presenti nei due “negozi” digitali dei due sistemi operativi. Sui dispositivi iOS, l’applicazione viene descritta così:

«Guarda cosa sta succedendo nel mondo proprio ora. Dalle ultime notizie e divertimento, sport e politica, ai grandi eventi e gli interessi di tutti i giorni. Se sta succedendo da qualche parte, sta succedendo su Twitter. Non perderti la storia man mano che si snoda, con tutti i commenti in diretta. Sii parte di quello di cui tutti stanno parlando e trova video, riprese dal vivo e Momenti direttamente dalla sorgente. Partecipa all’azione: condividi ciò che accade nel tuo mondo. Su Twitter, puoi pubblicare foto con sticker, GIF e video. È la soluzione ideale per dire la tua». 

Su Android, quindi nel Play Store, la versione Lite – ovvero quella catalogata come app di news – ha una spiegazione differente, ma i concetti di base restano gli stessi.

«Ricevi notizie, politica, musica di tendenza, eventi mondiali, risultati sportivi e le ultime notizie globali mentre si svolgono. Commercializza facilmente la tua attività, scopri il meteo, interagisci con i marchi globali e, rapidamente, fornisci o ricevi l’assistenza clienti, il tutto con meno dati. Stesse funzionalità di Twitter, nuova capacità di salvataggio dei dati». 

In entrambi i casi, dunque, Twitter (anche nella versione Lite) viene descritto con tutte le caratteristiche di uno spazio digitale in grado di fornire aggiornamenti in tempo reale sulle notizie dal mondo. Dunque, una sorta di vero e proprio contenitore di news.

È giornalismo partecipativo?

L’etichetta di “notizie” non deriva solo dalla possibilità di creare – attraverso le scelte dei propri “following” – un vero e proprio feed fatto di articoli di giornale, ma anche dall’utilizzo che ne viene fatto da parte degli utenti. Perché ci sono i lettori che attingono notizie e poi ce ne sono altri che fanno parte di quel progetto chiamato “giornalismo partecipativo” (citizen journalism): gli utenti-lettori entrano a far parte del percorso narrativo, fornendo indicazioni (che, ovviamente, devono essere verificate) su un fatto che sta accadendo nell’imminenza dell’evento. In Italia, per esempio, accadde tutto ciò proprio su Twitter in occasione del tragico terremoto che devastò L’Aquila nel 2009: migliaia di utenti hanno “raccontato”, ancor prima dei giornali online, delle tv e delle radio, quel che stava accadendo durante le fasi più drammatiche dopo le violente scosse sismiche. Di fatto, dunque, questo è stato un esempio non solo di partecipazione attiva da parte del lettore, ma di vero e proprio microblogging.

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