Trump torna sull’unico social che gli è rimasto per ammettere la sconfitta

Dopo il blocco di Facebook e Instagram, il Presidente uscente pubblica un video su Twitter

08/01/2021 di Enzo Boldi

La lucidità dell’ormai ex Presidente degli Stati Uniti arriva dopo il triplice fischio. Il giorno dopo le immagini che hanno scioccato il mondo (e non solo gli Usa), Donald Trump ammette sconfitta e si prepara a lasciare la Casa Bianca con una transizione che – dice ore – sarà «tranquilla e ordinata». Lo ha fatto attraverso un video condiviso su Twitter, l’unico grande social network in cui non è stato bloccato – a differenza di Facebook e Instagram – e al termine della giornata in cui i suoi supporters hanno dato un calcio alla democrazia americana, ferendola profondamente.

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Un video di due minuti e 40 secondi in cui Donald Trump ammette sconfitta e garantisce, ora, la transizione alla Casa Bianca. Il prossimo 20 gennaio, dopo la decisione del Congresso di certificare la vittoria del candidato Democratico Joe Biden, dunque, ci sarà l’avvicendamento alla guida del Paese. E il Presidente uscente, solo ora, sottolinea come tutto ciò avverrà secondo le regole della democrazia americana.

Trump ammette sconfitta a 24 ore dal delirio di Capitol Hill

«Il Congresso ha certificato il risultato delle elezioni e la nuova amministrazione verrà inaugurata il prossimo 20 gennaio – ha detto Donald Trump nel suo messaggio-video condiviso su Twitter -. Ora il mio obiettivo è quello di assicurare una transizione dei poteri ordinata e tranquilla. ». L’avverbio ‘ora’ è da sottolineare. Fino a pochi minuti dall’inizio della follia di Capito Hill, era stato proprio il Presidente uscente a solleticare gli istinti dei suoi sostenitori che poi hanno preso d’assalto il Campidoglio. E ora, solo ora, lui riconosce la sconfitta: «È l’ora di raffreddare gli animi e di ripristinare la calma. Bisogna tornare alla normalità dell’America». Il tutto, ovviamente, senza mai nominare Joe Biden.

Sulle violenze e sul sistema elettorale

Ovviamente, condanna le violenze e quelle folli manifestazioni le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, provocando morte (4 decessi), sconcerto e una figuraccia planetaria. Infine la chiosa sul sistema elettorale americano che, secondo Trump, è da riformare, soprattutto per quel che riguarda le verifiche sull’identità degli elettori. Nessun riferimento, questa volta, a presunti brogli. Anche perché, come certificano i ricorsi presentati e respinti, non sono mai esistiti.

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