Quando una rivista satirica tedesca presta (per gioco) il proprio account Twitter a Trump
Il magazine satirico ha sfruttato quanto sta succedendo negli USA per farsi pubblicità
07/01/2021 di Ilaria Roncone
Fare pubblicità ad un magazine tramite social: lo stai facendo nel modo giusto. Titanic, rivista satirica mensile tedesca con sede a Francoforte, ha deciso – alla luce di quanto è accaduto ieri in Campidoglio e di quanto sta succedendo con i profili social dell’ex presidente, con il Twitter Trump chiuso – di sostituire la fotografia del suo account con quella usuale di Trump e di scrivere un messaggio divertente.
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Titanic Trump: il magazine satirico si finge il tycoon su Twitter
After repeatedly being harassed and silenced by @Twitter, I gladly agreed to the offer by the great guys from @titanic to use their account.
Maybe I’ll finally build that Trump Tower in Frankfurt!— TITANIC (@titanic) January 7, 2021
La rivista satirica tedesca ha deciso di fare satira anche tramite profilo social approfittando di quanto sta succedendo negli Stati Uniti. L’immagine del profilo è stata sostituita da quella abituale di Trump e si legge: «After repeatedly being harassed and silenced by @Twitter, I gladly agreed to the offer by the great guys from @titanic to use their account. Maybe I’ll finally build that Trump Tower in Frankfurt!». Traduzione: «Dopo essere stato ripetutamente tormentato e silenziato da Twitter, ho accettato con molto piacere l’offerta dei grandi ragazzi di Titanic di utilizzare il loro account. Forse costruirò finalmente quella Trump Tower a Francoforte!».
Twitter Trump chiuso, così come Facebook
Il tweet scherzoso di Titanic si rifà al fatto che, dopo quanto accaduto nella giornata di ieri, Facebook e Twitter hanno deciso di chiudere i profili di Trump come diretta conseguenza dell’incitamento degli scorsi mesi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato quel video in cui, pur domandando ai suoi di ritritarsi dal Campidoglio, non ha esitato – per la centesima volta – ad affermare che le elezioni sono state rubate da Biden e dai democratici.