Travaglio e le mascherine obbligatorie di Fontana «perché così finalmente capisce come si fa a indossarle»

Marco Travaglio ha preso di mira l’ordinanza con cui Attilio Fontana, governatore della regione Lombardia, ha reso obbligatorie le mascherine pur senza avere, sul territorio, una capillare presenza delle stesse. In alternativa alle mascherine, Fontana ha stabilito che sarà possibile indossare anche foulard e sciarpe per proteggersi e tutelare gli altri dalla diffusione del contagio. Il direttore del Fatto Quotidiano ha usato una serie di paradossi per descrivere la scelta del governatore della regione Lombardia.

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Travaglio mascherine Fontana: l’editoriale

Il primo, secondo Travaglio, è che l’estensione dell’obbligo di mascherina nasconde l’intenzione di «imbavagliare l’incontinente assessore Giulio Gallera», il secondo è quello di «capire finalmente come si fa a indossarla». Il primo riferimento riguarda l’onnipresenza dell’assessore al Welfare della Lombardia in diversi programmi televisivi, il secondo riferimento riguarda l’annuncio che Fontana aveva fatto dopo essere entrato in contatto con un componente del suo staff risultato positivo. In quella circostanza, indossò la mascherina in diretta Facebook, non senza qualche difficoltà pratica.

Ma l’ordinanza delle mascherine per Travaglio suona paradossale anche per altri motivi. Infatti, l’indicazione di sostituire le mascherine con foulard e sciarpe sembra quasi beffarda rispetto ai grandi sforzi che la produzione italiana sta facendo per rifornire ospedali e istituzioni di presidi medico-chirurgici: «a saperlo prima che bastava una sciarpa o un foulard per scongiurare il rischio dei contagi attivi – scrive Travaglio – ci saremmo risparmiati anche la polemica sulle mascherine di carta igienica arrivate da Roma ladrona».

Travaglio mascherine, l’alternativa mentre si ritarda la messa a disposizione per i cittadini

Poi, Marco Travaglio fa un elenco dei possibili indumenti che possono essere utilizzati al posto delle mascherine, interpretando in maniera sin troppo letterale l’ordinanza di Fontana: mutande da uomo o da donna, reggiseni, intimi, guepière, tanga e culotte. Per non parlare delle maschere o delle mute da sub.

L’editoriale del direttore del Fatto Quotidiano oggi risulta essere di grande attualità, anche perché la Regione Lombardia, nonostante l’ordinanza, ha fatto sapere che le mascherine in distribuzione gratuita nelle farmacie (nella giornata di ieri si era diffusa una voce sull’imminente arrivo dei presidi medico-sanitari nelle farmacie stesse) non arriveranno prima della prossima settimana e che soltanto allora verranno individuati i criteri di distribuzione. Nel frattempo, toccherà davvero utilizzare foulard e sciarpe.

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