Oggi Travaglio, sulla Raggi, si scopre garantista

Il commento di Travaglio all'assoluzione della Raggi evidenzia un lato del giornalista inedito

20/12/2020 di Ilaria Roncone

Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano di oggi ha commentato il caso di Virginia Raggi, assolta per la seconda volta dall’accusa di falso per la nomina di Renato Marra. Come accaduto due anni fa in primo grado, la sindaca di Roma è stata assolta perché il fatto non costituisce reato. La stessa Raggi ha commentato l’assoluzione affermando: «Credo che debbano riflettere in tanti, anche e soprattutto all’interno del MoVimento 5 Stelle, ora è troppo facile voler provare a salire sul carro del vincitore con parole di circostanza dopo anni di silenzio».

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Raggi assolta, Travaglio si scaglia contro la procura di Roma

La prima pagina del Fatto di oggi vede Travaglio fare una summa di quanto accaduto nel processo Raggi, sottolineando come «in poche ore la mitica Procura di Roma del grande Pignatone e dei suoi allievi, santificata per anni dai turiferari dei giornaloni, venga messa definitivamente in mutande da due eventi giudiziari che parlano da soli: le richieste di rinvio a giudizio per Tiziano Renzi, Alfredo Romeo &C. che Pignatone &C. volevano a tutti i costi far archiviare sul caso Consip; e l’assoluzione anche in appello di Virginia Raggi che Pignatone &C. volevano a tutti i costi far condannare sul caso Marra».

Travaglio garantista con il Movimento 5 Stelle

Marco Travaglio, ripercorrendo la storia di quanto accade e non risparmiando Renzi – che chiama sempre l’innominabile – sottolinea come ci sia stato un accanimento nei riguardi della Raggi e dei suoi quando si è trattato di indagini rivelate da quelli che definisce “giornaloni”. «Per mesi la Muraro (ex assessora all’Ambiente del Comune di Roma) viene mostrificata a suon di luride allusioni alla sua vita privata e accostamenti financo a Mafia Capitale». La Muraro si dimette e, appena dopo, «le accuse, come per miracolo, evaporano». Cita anche il caso Marra, vicecapo di gabinetto della Raggi, che si è fatto un anno e mezzo di custodia cautelare e ancora una volta la differenza con il caso Consip che ha coinvolto il padre di Renzi. Alla fine dei conti Travaglio definisce quello alla Raggi «un processo senza reati né moventi né prove, già caduto con l’assoluzione in tribunale, ma replicato dai pm in appello» riscoprendosi, in questo caso, garantista.

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