Travaglio dice che Di Maio è passato dal «perdere le gare di rutti con Salvini» a un silenzio strategico

Il buono, il silenzioso e il cattivo. L’editoriale di Marco Travaglio di oggi, martedì 14 luglio, è un lungo elogio alla figura di Giusepe Conte che nei giorni scorsi – proprio in un’intervista esclusiva a Il Fatto Quotidiano – aveva utilizzato toni fortissimi nei confronti della famiglia Benetton e del gruppo Atlantia sul tema delle concessioni autostradali. A fare da contraltare alla guida del governo, non ci sono i soliti ‘nemici’, ma l’atteggiamento di Luigi Di Maio che – anche secondo il direttore de Il Fatto – sta avendo un comportamento poco trasparente.

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Dopo aver sottolineato come Giuseppe Conte sia «la figura che più si avvicina a ciò che dovrebbe essere un presidente del Consiglio», nonostante alcuni errori commessi, Marco Travaglio attacca il Italia Viva e il Partito Democratico che potrebbero cogliere il caos concessioni per far cadere questo esecutivo. Secondo il direttore de Il Fatto Quotidiano, proprio il caso Benetton potrebbe far terminare l’esperienza di governo che, anche a causa dell’emergenza Covid, è già riuscito a passare indenne la questione prescrizione. E se non saranno le concessioni, il gradino su cui inciampare potrebbe essere il Mes.

Travaglio e la gara di rutti tra Di Maio e Salvini

Ma non c’è solo il centrosinistra nel mirino di Travaglio. Il direttore de Il Fatto Quotidiano nota un silenzio e un immobilismo anche da parte del Movimento 5 Stelle. Tutti, ma in particolare uno: «Colpisce soprattutto il silenzio di Luigi Di Maio. Non che il suo nuovo stile di ministro degli Esteri sia sbagliato, anzi. Un anno fa inseguiva il Cazzaro Verde nelle gare di rutti e perdeva sempre, perché il campione nazionale di quello sport è solo uno».

L’incontro con Draghi per disarcionare Conte?

Il riferimento al leader della Lega, però, si dissolve immediatamente con un’accusa rivolta direttamente all’ex capo politico del Movimento 5 Stelle, reo di aver incontrato Mario Draghi e Gianni Letta in gran segreto. Secondo Travaglio, come pensano anche molti altri, l’ex presidente della BCE è il nome che potrebbe guidare un governo di larghe intese che, dunque, coinvolgerebbe anche Forza Italia di Berlusconi. E quegli incontri, con scarsa trasparenza, fanno pensare a delle trame per far cadere anche il governo Conte-2, disarcionando l’attuale presidente del Consiglio.

(foto di copertina: da Otto e Mezzo, La7)

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