La pagina di giornalismo – così distante da quello digitale – che se ne va con Tito Stagno

Il cronista che annunciò lo sbarco sulla Luna è scomparso questa mattina

01/02/2022 di Redazione

La sua voce sarà irrimediabilmente legata a un altro evento, a un altro tempo, a un altro spazio. Tito Stagno, 92 anni appena compiuti, è morto questa mattina. Lo storico giornalista della Rai, uno dei più noti volti del telegiornale negli anni Sessanta, “astronauta ad honorem” come veniva chiamato in alcuni ambienti della politica, ha documentato una delle pagine più importanti della storia dell’umanità, ovvero lo sbarco sulla Luna dell’Apollo 11. La tecnologia di allora che tanto si allontana e si distanzia da quella digitale di oggi: un tempo irraggiungibile, oggi alla portata di tutti. Ed è per questo che Tito Stagno ha rappresentato un altro giornalismo, ma anche un altro modo di rapportarsi con le nuove tecnologie.

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Tito Stagno è morto, il suo un giornalismo d’altri tempi

Era un giornalismo, quello di Tito Stagno, che era ancorato ad altri metodi. Il caldo torrido del 20 luglio 1969, il giorno dello sbarco dell’uomo sulla Luna, era così persistente e così fastidioso da costringere le persone in studio – come dichiarato dallo stesso Tito Stagno in una intervista al Corriere della Sera – a stare in braghe corte. Il tutto, ovviamente, rigorosamente nascosto alle telecamere. Sembra davvero impossibile una cosa del genere se si pensa, invece, ai mezzi a disposizione oggi, dove un dettaglio del genere non sarebbe di certo passato in osservato, attenzionato – magari – da tutte le pagine dei social network, in una perenne diretta parallela rispetto ai media tradizionali.

Tito Stagno, tuttavia, non è stato soltanto il giornalista dello sbarco dell’uomo sulla Luna: è stato anima dei programmi televisivi più importanti del servizio pubblico, ha avuto un ruolo fondamentale nella Rai ed è stato anche il punto di riferimento per l’informazione nei passi in avanti che l’uomo ha fatto alla conquista dello spazio. Il microfono, il bianco e nero, la voce metallica che arriva – con un segnale più o meno disturbato – nelle case degli italiani. Un’altra voce del giornalismo di un tempo che si spegne.

Foto IPP/Andrea Oldani – Sanremo

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