Le funzioni a pagamento di Telegram per «restare indipendente, non come WhatsApp»

Le regole per la monetizzazione enunciate da Durov

23/12/2020 di Redazione

Telegram ha un problema. È cresciuto troppo. E allora la piattaforma di messaggistica di proprietà del russo Pavel Durov ha deciso di inserire al suo interno alcuni servizi a pagamento per monetizzare in maniera diversa rispetto all’attuale business plan, in modo tale da continuare – parole del fondatore – a restare indipendente e da evitare la vendita ad altri colossi delle telecomunicazioni, come era successo a WhatsApp con Facebook. Alcune di funzioni di Telegram a pagamento permetteranno alla società di aumentare i propri introiti senza far leva sul patrimonio personale del fondatore.

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Telegram a pagamento, il manifesto della monetizzazione

Proprio su Telegram, Pavel Durov è intervenuto con un messaggio pubblico, in cui ha chiarito quali saranno i principi a cui si ispirerà per le modifiche alla piattaforma. La premessa è molto semplice: «Mentre Telegram si avvicina a 500 milioni di utenti attivi – dice Durov -, molti di voi si pongono la domanda: chi pagherà per supportare questa crescita? Dopotutto, più utenti significano più spese per traffico e server. Un progetto delle nostre dimensioni ha bisogno di almeno qualche centinaio di milioni di dollari all’anno per andare avanti». Durov ha sottolineato esplicitamente che la sua piattaforma non farà mai quello che ha fatto WhatsApp che nel 2014 si è arresa alle lusinghe di Facebook.

Le due soluzioni per continuare a offrire servizi, secondo Durov, sono o vendere (cosa che però Telegram non farà), oppure disporre di alcuni servizi a pagamento che, però, promette essere il meno possibile impattanti sugli utenti tradizionali. Tutte le funzionalità attualmente gratuite rimarranno gratuite, secondo Durov, ma si aggiungeranno alcune nuove funzionalità per team aziendali o utenti esperti. Alcune di queste funzionalità richiederanno più risorse e saranno pagate da questi utenti premium. Per tutti gli altri utenti, Telegram continuerà a essere gratuita.

Telegram a pagamento e la pubblicità nelle chat

Inoltre, nei gruppi pubblici più popolari, quelli che presentano un numero maggiore di utenti iscritti, Telegram inserirà degli annunci pubblicitari (evitando, così, di inserirli nelle conversazioni private one-to-one). Per introdurre una parziale compensazione, i proprietari di questi canali riceveranno traffico gratuito in proporzione alle loro dimensioni.

Un cambiamento completo da parte di Telegram, che ultimamente è stata al centro di un dibattito particolarmente intenso – soprattutto in Italia – a causa dei fenomeni di revenge porn e di altri contenuti molto crudi che, liberamente, circolano di smartphone in smartphone. Talvolta senza controllo. Forse, prima di valutare il business plan, bisognerebbe dare un’occhiata alla liceità dei contenuti che vengono pubblicati.

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