Il nuovo sindaco di Lione boccia il progetto Tav

01/07/2020 di Enzo Boldi

I mesi di silenzio mediatici (perché le proteste in Val di Susa sono andate avanti quotidianamente) sono stati squarciati dalle parole del nuovo sindaco di Lione sul progetto Tav. Grégory Doucet, non appena eletto, ha parlato dell’alta velocità che collegherebbe la terza città (in termini di cittadini) della Francia e Torino, definendola un’idea assurda, inutile e sbagliata. Insomma, le mozioni contro quel collegamento – che da anni divide l’Italia – trovano una nuova e feconda sponda anche nei vicini transalpini.

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«Fra le nostre città esiste già un’infrastruttura ferroviaria, che è sufficiente, ed è su quella che dovremmo investire – ha detto Grégory Doucet nella sua intervista a La Stampa -. La Francia ha iniettato troppi pochi fondi sul trasporto merci su rotaia a livello nazionale. E ora vogliono farci credere che con la Tav rilanceremo l’attività. Ma è assurdo». Insomma, quel progetto, anche secondo il nuovo sindaco di Lione, è totalmente inutile. Lui destinerebbe quei fondi (già stanziati, anche dall’Unione Europea) per il rafforzamento dell’alta velocità interna e di molte altre infrastrutture in territorio francese.

Tav bocciata dal nuovo sindaco di Lione

Occorre sottolineare, però, che il suo è solamente un parere tecnico e che tutte le decisioni finali in merito le prenderà il governo centrale da Parigi (confrontandosi, come già accaduto in passato, con Roma). Sta di fatto che l’ondata verde che ha conquistato la Francia nelle ultime elezioni, muove i primi passi per ribadire il proprio no al progetto Tav. Parole che non possono essere sottovalutate visto che, adesso, i rappresentanti di un modello ecologico si trovano ai vertici del potere locale.

Un progetto inutile

«Se valorizzata, la linea già esistente è sufficiente per i treni che vi devono circolare. Ecco, investiamo prima lì e nel resto della Francia – ha proseguito Grégory Doucet -. Non bisogna insistere su un progetto sbagliato. È la scelta peggiore. Bisogna fermare la Tav».

(foto di copertina: da progetto Tav – Wikipedia)

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