Le mozioni sulla Tav in Senato: 181 a favore del sì, 110 per il no

Sono ben sei le mozioni Tav che si voteranno oggi, 7 agosto, in Senato. A Palazzo Madama sarà scontro totale: il Movimento 5 Stelle presenta una delle due mozioni contrarie alla grande opera sulla linea Torino-Lione. L’altra mozione contraria all’infrastruttura è quella presentata da Leu. Invece, Fratelli d’Italia, Partito Democratico, Forza Italia e +Europa con Emma Bonino presenteranno quattro mozioni a favore della realizzazione della grande opera. Il passaggio in parlamento è necessario, dal momento che la realizzazione della Tav è frutto di un trattato internazionale che, in quanto tale, deve essere ratificata dal parlamento.

Mozioni Tav, la diretta della votazione dal Senato

ore 13.04 – Il primo rappresentante pentastellato a parlare dopo il voto al Senato è Francesca Frediani, consigliere regionale M5S in Piemonte: «La Lega ha violato platealmente il contratto di governo. Vi prego: tutti a casa e cerchiamo di recuperare il nostro meraviglioso progetto così com’era concepito. Il cambiamento culturale richiede tempo, abbiamo dimostrato di saper fare cose ottime per il Paese, ma la Lega ci ha trascinato nel suo baratro di ignoranza e fascismo. È l’ultima possibilità per dire basta e ripartire. Ridateci il M5S».

ore 12.49 – Luigi Di Maio ha lasciato l’Aula di Palazzo Madama celandosi dietro un «No comment». Così come la sindaca di Torino Chiara Appendino.

ore 12.46 – Come già annunciato nelle ore precedenti al voto del Senato, il segretario del Pd Zingaretti ha chiesto a Conte di andare al Quirinale e rimettere il suo mandato nelle mani di Sergio Mattarella, per via del decadimento della maggioranza di governo.

ore 12.35 – La mozione del Pd, tre righe secche per dire sì alla Torino-Lione, è stata approvata con 181 voti favorevoli. La Lega, come preannunciato, ha votato a favore. I voti contrari sono stati 110.

ore 11.14 – Secondo Loredana De Petris, in seguito alla decisione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il dibattito in parlamento avviato dal M5S è inutile: «Arrampicandosi in questo modo sugli specchi il M5S svilisce una discussione seria come quella su un sistema dei trasporti realmente moderno e capace di ridurre l’impatto ambientale».

ore 11.1o – Mentre continuano gli interventi in Senato, il senatore del Pd Tommaso Cerno ha già annunciato voto positivo alla mozione no Tav del M5s.

ore 11.08 – Gaffe del senatore M5S Alberto Airola: nel presentare la mozione no-Tav sbaglia più volte i numeri relativi alla grande opera. Anche i colleghi del Movimento 5 Stelle si mettono le mani tra i capelli.

ore 10.56 – Il Partito Democratico ha accorciato il testo della sua mozione. L’ha ridotta esclusivamente a due righe, in modo da evitare accenni politici e a renderla votabile anche da altre forze politiche. Tramonta definitivamente la possibilità che i dem lascino l’aula al momento della votazione.

ore 10.50 – Il M5S lancia il sasso su Facebook e parla della propria mozione come l’unico argine all’inciucio Lega-Pd

ore 9.00 – È iniziata la discussione delle nuove mozioni sulla Tav: sono sei, due contrarie alla realizzazione della Torino-Lione, quattro favorevoli.

La situazione è la seguente: il Movimento 5 Stelle è forte di 106 senatori a Palazzo Madama. La Lega – l’altro gruppo di maggioranza – ha 58 senatori. Il Carroccio non ha presentato mozioni, ma voterà quelle a favore della grande opera. Il Partito Democratico ha 52 senatori, Forza Italia 61. L’opzione più probabile è che passi una delle quattro mozioni pro Tav. La mozione del Movimento 5 Stelle (che potrebbe essere votata anche dai 7 senatori di Leu) potrebbe avere chance di successo soltanto se Pd e Forza Italia – con lo scopo di creare una evidente frizione nel governo – lasciassero l’aula nel corso del voto.

Cosa dicono tutte le sei mozioni Tav presentate in Senato

La mozione del M5S ritiene che l’opera, di cui si sta discutendo da 30 anni, non sia più al passo con i tempi e non sia strategica per l’impianto complessivo delle infrastrutture italiane. A presentarla è il capogruppo in senato pentastellato Patuanelli. Pertanto, si chiede «la cessazione delle attività relative al progetto per la realizzazione e la gestione della sezione transfrontaliera del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione».

La mozione del Partito Democratica, presentata dal capogruppo a Palazzo Madama Andrea Marcucci, parte dalla premessa che l’opera Torino-Lione sia quella fondamentale per portare l’Italia avanti nello sviluppo economico per i prossimi 40 anni: il Pd chiede che sia messa in atto «ogni iniziativa utile a superare l’attuale blocco di svariate grandi opere e a riprendere finalmente un’adeguata politica di investimenti pubblici in grado di incidere nei prossimi anni sulla crescita dei posti di lavoro e sul tasso di sviluppo infrastrutturale del nostro Paese».

Sulla stessa linea sono le mozioni Bernini e Malan (Fi), quella Ciriani (Fdi) e quella di Emma Bonino (+Europa). Simile, nei contenuti, a quella del Movimento 5 Stelle sarà quella presentata da Loredana De Petris di Leu, contraria alla realizzazione della Torino-Lione.

Le indicazioni che sono state date dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono state quelle di votare a favore della realizzazione dell’opera. Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che non sarà seduto ai banchi del governo per evitare di sovrapporre il suo no all’opera con l’indirizzo dell’esecutivo, non si dimetterà in caso di passaggio della mozione dei sì. In ogni caso, il voto di oggi avrà un impatto fondamentale per la tenuta del governo.

FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI

Share this article
TAGS