Salvini voleva ‘condonare’ le tasse sulle sigarette elettroniche, l’attuale governo le alza

24/10/2019 di Redazione

Ricorderete che in estate, prima della sconclusionata crisi di governo, Matteo Salvini fece visita a Vapitaly, la fiera della e-cig. Si trattò soltanto di un gesto di propaganda, arrivato al termine di un percorso molto lungo, con la Lega protagonista: il Carroccio aveva presentato un emendamento al decreto fiscale per abbassare le tasse sulle sigarette elettroniche e un altro emendamento per ‘condonare’ 180 milioni di tasse non pagate dal settore. La direzione è esattamente opposta a quella scelta dal governo con l’aumento della tassa sigarette previsto all’interno della manovra.

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Tassa sigarette, la scelta del governo in opposizione a Salvini

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, infatti, dovrà inviare nella giornata di oggi la risposta a Bruxelles relativa alle entrate e alle uscite previste dalla manovra finanziaria che andrà approvata entro la fine dell’anno, come richiesto dall’Unione Europea. Tra queste risposte, alla voce entrate, ci sarà anche quell’aumento della tassa sigarette.

La previsione è la seguente: 160 milioni arriveranno da un aumento di imposte su liquidi, bruciatori, trinciato e sigaretti (dunque, derivanti proprio dal settore variegato e complesso delle e-cig) e oltre 45 dalle sigarette tradizionali. Insomma, oltre 200 milioni di euro che andranno a investire il settore. Altro che riduzione fatta presagire da Matteo Salvini.

La tassa sigarette colpisce soprattutto quelle elettroniche

La Lega, in modo particolare, ha sempre sposato la causa delle sigarette elettroniche, fino ad arrivare a proporre un abbassamento della loro tassazione. La misura sarebbe stata molto popolare in ampi settori della cittadinanza, che fanno sempre maggiore uso di questi dispositivi elettronici per soddisfare il loro bisogno. Ma sarebbe stata anche una mossa di lobbing, vista la sponsorizzazione che il settore delle sigarette elettroniche ha sempre fatto alla Lega, che era diventata una sorta di partito di riferimento dell’area.

Il governo Pd e Movimento 5 Stelle (più Italia Viva e LeU) andrà in direzione esattamente opposta: la tassa sigarette si accompagnerà alla sugar tax (che sarà sulle bibite gasate e non sulle merendine) e a quella sugli imballaggi in plastica. Insieme alle altre microtasse presenti in manovra, l’Italia punta a raccogliere e a mettere in cassa almeno 5 miliardi di euro.

FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI

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