La lettera di Insieme in Rete che chiede a Conte e a Speranza di permettere ai minori un’ora di svago nei pressi dell’abitazione

31/03/2020 di Redazione

Con le misure di contenimento per arginare l’emergenza coronavirus che andranno avanti ancora per diverso tempo e che si protrarranno anche dopo il periodo di Pasqua, uno dei punti che occorrerà trattare riguarda la permanenza in casa dei minori. Questi ultimi, sin dalle prime chiusure delle scuole in Lombardia (risalenti già alla fine del mese di febbraio), si ritrovano a trascorrere tanto tempo tra le mura domestiche, senza avere di fatto la possibilità di uscire all’aria aperta. Le precauzioni sono sacrosante, ma nell’ultimo periodo si sta facendo strada l’ipotesi di studiare un provvedimento ad hoc che possa ovviare a situazioni che, in molti casi, possono diventare veri e propri disagi. Per questo motivo, l’associazione Insieme in Rete ha lanciato un appello e ha scritto una lettera aperta al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e al ministro della Salute Roberto Speranza che ha come obiettivo proprio quello di individuare, anche in questo momento difficile, uno spazio per i minori, conformemente a quanto previsto dall’Organizzazione mondiale della Sanità.

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Svago minori, la proposta di Insieme in Rete e la lettera a Conte e Speranza

«La pandemia che ha colpito duramente il nostro Paese ha visto il Governo impegnato nel trovare la strategia e le modalità più efficaci per arginare la diffusione del Covid-19 – si legge nella lettera -. Nel decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 22 marzo 2020 e anche nelle successive modifiche apportate dal Decreto ministeriale del 25 marzo, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus è vietato spostarsi dalla propria abitazione salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.

In questo e nei precedenti decreti sono assenti riferimenti, fatto salvo ciò che è di competenza del Ministero dell’Istruzione che ha approntato il metodo della didattica a distanza, alle bambine e ai bambini.
Tutti abbiamo imparato che la distanza di sicurezza, la lontananza forzata dagli affetti e la permanenza in casa, sono necessari al contenimento del Coronavirus e quindi a salvare quante più vite umane possibili. Sono necessari e lo saranno ancora. L’abbiamo imparato tutti, ma ad oggi nessuno è in grado di prevedere in che modo e in che quantità impatteranno i disagi emotivi e fisici nella vita di un bambino e una bambina».

Svago minori, le prescrizioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

Citando l’Organizzazione Mondiale della Sanità – che raccomanda mezz’ora di attività all’aperto per gli adulti e un’ora per i bambini – Insieme in Rete si fa portavoce di una istanza che sembra essere sempre più impellente nelle famiglie italiane, provate ormai da più di 20 giorni di lockdown totale.

«L’Organizzazione Mondiale della Sanità, a cui ci siamo affidati, a giusta ragione, nella valutazione delle misure di contenimento, consiglia almeno mezz’ora d’attività fisica al giorno per gli adulti e un’ora per i bambini, passeggiate e giri in bicicletta a distanza di sicurezza. Lo affermano in diverse lettere-appello, inoltre, svariati psicologi, pediatri, sociologi, insegnanti, antropologi, pedagogisti.
Molti professionisti che lavorano con l’infanzia ormai cercano di mettere in luce il considerevole sacrificio richiesto e provano a descrivere situazioni che poi molte famiglie nel concreto vivono.
Pensiamo ad esempio a situazioni in cui un genitore è violento, pensiamo ai palazzi di città o periferia in cui molte famiglie sono costrette, rinchiuse in spazi angusti senza che i bambini abbiano la possibilità di esprimersi nello spazio necessario ai movimenti cui sono abituati, pensiamo alle famiglie sulle quali ricade tutto il peso di inventarsi le giornate, tra lo studio e i necessari giochi.
Certo, di fronte al pericolo di contrarre il virus o di essere veicolo dello stesso, pensiamo che il sacrificio valga la pena e che si possa spiegare ai bambini con i dovuti modi e con le parole di specialisti che in questo momento si sono messi a disposizione con grande spirito di solidarietà.
Ma proprio perché da più parti arriva considerevole e ben motivata la richiesta di seppur piccoli ed esigui spazi di libertà, necessari al benessere psicofisico delle bambine e dei bambini, vi chiediamo di prendere in considerazione gli appelli delle famiglie, sulle quali ricade in questa difficile fase tutta la cura del disagio dei minori, e delle comunità scientifiche. E, lo ribadiamo, in un’ottica di prevenzione se consideriamo che, ad oggi, nessuno è in grado di prevedere l’entità dei danni che i minori subiranno da questo allontanamento dalla vita sociale e da queste solitudine e inattività motoria forzate».

Infine, la proposta. Sempre nel rispetto della prudenza e della responsabilità:

«Pertanto chiediamo la possibilità di estendere ai minori quel che è già possibile per un adulto, vale a dire: poter uscire in prossimità dell’abitazione salvaguardando tutte le necessarie precauzioni sulla distanza di sicurezza dagli altri. A tal proposito riteniamo utile che il minore possa essere accompagnato, anche se già in grado di uscire da solo, da un genitore o tutore che possa vigilare sulle precauzioni da adottarsi».

Nei prossimi giorni, quando il governo si dovrà trovare nella condizione di estendere le misure di contenimento ben oltre la data inizialmente prevista del 3 aprile, non si potrà sottovalutare la portata di un problema che riguarda gran parte delle famiglie italiane.

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