Perché la stampa italiana è finita nel mirino del governo Putin

La ex consigliera della Casa Bianca, politologa specializzata in affari russi e europei, ha provato a spiegare i perché dietro la lettera con cui Maria Zakharova ha attaccato Repubblica

23/11/2021 di Ilaria Roncone

Tutto è cominciato con un editoriale di Maurizio Molinari, direttore di Repubblica, in cui si dipinge la delicatissima situazione dell’Europa attualmente e le azioni  che la Russia di Putin sta intraprendendo per tenere, di fatti, l’Ue in scacco. Un  articolo che chiarisce ci sono gli attori, quali sono gli interessi in campo di ognuno e in che modo Putin agisce per tirare l’acqua al mulino del suo paese. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, è entrato nel merito di tutte le questioni affrontate nell’editoriale – dalla fornitura di gas russo alla crisi dei migranti in Polonia e Bielorussia – fornendo la risposta e il punto di vista russo. Le narrazioni si contrappongono: Maria Zakharova parla per Putin e per la Russia, Molinari parla – secondo le accuse di lei – dando voce al punto di vista americano arrivando a fare cattiva informazione.

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Le accuse Zakharova a Repubblica

Nel lungo commento all’articolo di Repubblica Maria Zakharova accusa Molinari di fornire una sola versione dei fatti, quella degli Usa e dell’occidente, e di non essersi documentato a sufficienza sulle questioni dei paesi dell’est. Dal testo emerge in più punti l’accusa di non fare fact checking e di fornire verità manipolate ai lettori fino alla conclusione dell’articolo – in cui la portavoce si rivolge per tutto il tempo a Molinari in prima persona -: «È un’invenzione, come tutto il Suo articolo. La smetta di alimentare questo mito per entrare nelle grazie di politici russofobi. Rispetti i Suoi lettori. Gli italiani non meritano bugie così sfacciate».

Un attacco diretto a Repubblica e a Molinari che, però, secondo l’ex consigliera della Casa Bianca Fiona Hill è mirato per una determinata parte della stampa italiana e per Mario Draghi. Lo scopo? Spingere i partiti che sostengono la Russia e coloro che sostengono quei partiti ad andare contro ai giornali italiani che criticano la Russia.

Cosa c’è dietro all’accusa a Repubblica e ai media italiani secondo Fiona Hill

Repubblica, volendo replicare a quanto affermato da Zakharova, ha intervistato Fiona Hill – direttrice per la Russia al Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca – che ha provato a interpretare il duro attacco della Russia al giornalismo italiano. Nell’intervista emerge chiaramente la tattica utilizzata dalla Russia per depistare rispetto alle sue intenzioni con l’Ucraina che coinvolge i media dei paesi europei che non dovrebbero farsi gli affari suoi.

«Non è un attacco a Repubblica, ma all’Italia. Mosca lo lancia per dividere gli alleati e capire fino a dove può spingersi, con l’invasione dell’Ucraina che prepara – spiega Hill – Draghi non può accettarlo e deve rispondere in maniera forte ed unitaria». Dopo un primo momento di sgomento leggendo quella lettera, la politologa specializzata in affari russi e europei ha provato a spiegare le ragioni dietro quella lettera. Il punto è «intimidire e contrastare chi critica la Russia, usando la disinformazione» in vista dell’invasione dell’Ucraina.

Un’invasione che dovrebbe avvenire, secondo Fiona, «senza un’azione collettiva con alleati tipo Italia, Spagna, Francia, Germania«senza un’azione collettiva con alleati tipo Italia, Spagna, Francia, Germania». L’attacco diretto di Zakharova andrebbe a riflettere un «nervosismo per le persone che avete ora alla guida del paese». Hill non ha dubbi sul fatto che la Russia proverà a invadere l’Ucraina, «forse intorno alle Olimpiadi invernali di Pechino». Non esita a ricordare che, nonostante ora la Russia neghi le sue intenzioni, «nel 2008 la Russia ha invaso la Georgia, nel 2014 Crimea e Donbass, e nel 2015 la Siria».

Attaccare i media per smuovere gli alleati russi in Italia

Secondo Hill Zakharova «usa la disinformazione per spingere gli amici della Russia in Italia ad attaccarvi, vedere come reagite voi, e soprattutto il governo». Il punto, quindi, sarebbe quello di far sollevare un polverone ai politici italiani filo-russi (sulle registrazioni degli emissari della Lega all’hotel Metropol di Mosca la politologa afferma: «Una tipica azione di corruzione. Non lo hanno fatto solo con Salvini, ma anche Le Pen, la destra britannica, molti altri»).

Attaccare Repubblica, quindi, significa attaccare i media italiani per trovare l’appoggio di «Lega e 5 Stelle. Fanno lo stesso negli Usa. Provocano le reazioni dei loro sostenitori, che poi accusano i critici della Russia di essere elitari combattenti della Guerra Fredda». Lo scopo è «dividere voi all’interno dell’Italia, e nel rapporto con gli alleati, affinché la reazione alle loro aggressioni sia meno forte». Il consiglio è che Draghi reagisca alla lettera chiedendo spiegazioni ufficiali, considerato il fatto che è pubblica.

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